Samora Machel: l’indispensabile

di Miguel Crispin Sotomayorwww.rebelion.org | traduzione a cura di Marx21.it

 

samoramachel

Il 19 ottobre 1986, moriva Samora Machel, leader del FRELIMO e protagonista della lotta di liberazione contro il colonialismo portoghese. Lo ricorda, con parole appassionate, il poeta cubano Miguel Crispin Sotomayor.

 

“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili”. Bertolt Brecht

 

Quest’anno ricorre il XXV anniversario della morte di Samora Machel, avvenuta il 19 ottobre 1986, in una catastrofe aerea che solleva sospetti. Al momento della morte occupava l’incarico di Presidente della Repubblica Popolare del Mozambico e di Presidente del Partito Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO).

 

Un uomo di estrazione molto umile, nato in una capanna, come l’immensa maggioranza dei suoi compatrioti. Fin da giovanissimo ha partecipato in modo rilevante alla lotta guerrigliera contro il colonialismo portoghese, fino a diventare il capo e leader di tutto un popolo in lotta per l’indipendenza; come Presidente della Repubblica, dopo 500 anni di sfruttamento e umiliazione colonialista, adottò misure di carattere socialista che andarono a beneficio del poverissimo popolo mozambicano, di cui seppe elevare l’autostima, mobilitandolo con il suo carisma e la sua integrità morale e politica, verso la costruzione di una nuova società.

 

Samora Machel è stato un antimperialista, un internazionalista che offerto appoggio a diversi movimenti rivoluzionari e protezione a numerosi perseguitati delle dittature militari latinoamericane di allora.

 

Nel periodo 1978-80 ebbi l’opportunità di vederlo da vicino in molte occasioni. Come internazionalisti cubani che fungevano da consiglieri tecnici del Ministero dell’Agricoltura, risiedevamo in un edificio all’interno dell’area presidenziale, proprio di fronte al Palazzo Presidenziale. Un grande onore per chi abitava lì, un’enorme dimostrazione di fiducia.

 

Per anni, ho partecipato a manifestazioni di massa in cui interveniva, ho ascoltato molte volte il suo “Canimambo FRELIMO, Canimambo”, e ho constatato quanto fosse straordinaria la sua capacità di comunicare con il popolo, e del popolo con lui.

 

Ho avuto anche l’opportunità di visitare città, villaggi e località di tutte le province del paese e ho osservato la sua immensa popolarità, il rispetto e l’affetto di cui era circondato.

 

La sua morte ha rappresentato una perdita irreparabile per il movimento rivoluzionario del Terzo Mondo e in particolare dell’Africa. I rivoluzionari cubani hanno perso un compagno di lotta, un fratello.

 

Samora Machel è tra quelli che Brecht ha chiamato: “gli indispensabili”.