Il Socialismo, esigenza di oggi e del futuro

discurso de lenin artista desconhecidoRisoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista Portoghese (PCP) in preparazione delle celebrazioni per il centenario della Rivoluzione di Ottobre | da pcp.pt

Traduzione di Marx21.it

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Nel 2017, si celebreranno i 100 anni dalla Rivoluzione Socialista dell’Ottobre 1917.

Nel processo storico di emancipazione degli sfruttati, degli oppressi, dei lavoratori e dei popoli, dalla società primitiva allo schiavismo, al feudalesimo, al capitalismo, segnati da importanti eventi rivoluzionari, la Rivoluzione di Ottobre è l’evento più grande.

Dopo i millenni di società in cui i sistemi socio-economici si erano basati sullo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo, la Rivoluzione di Ottobre ha avviato una nuova epoca nella storia dell’umanità, l’epoca del passaggio dal capitalismo al socialismo, essendo la prima rivoluzione che, realizzando profonde trasformazioni democratiche nei settori politico, economico, sociale e culturale, assicurando la giustizia e il progresso sociale e rispondendo alle aspirazioni dei lavoratori e dei popoli, ha intrapreso la costruzione di una società senza sfruttati né sfruttatori.

Nel tempo in cui viviamo, a seguito degli sviluppi del XX secolo, 100 anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, quando il sistema capitalista, con la sua natura sfruttatrice, oppressiva, aggressiva e predatoria, con le tragiche conseguenze che comporta, e mentre è attraversato dall’aggravamento della sua crisi strutturale, si rende ancora più evidente che il capitalismo è responsabile dei crescenti problemi e pericoli che l’umanità affronta. La realtà del mondo di oggi dimostra l’importanza e la portata degli obiettivi della Rivoluzione di Ottobre e afferma il socialismo come esigenza del presente e del futuro.

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Celebrare il centenario della Rivoluzione di Ottobre è affermare che rappresenta il risultato più avanzato nel processo millenario di liberazione dell’umanità da tutte le forme di sfruttamento e oppressione.

Commemorare questo centenario significa denunciare la natura del capitalismo con le drammatiche piaghe sociali e le minacce che racchiude per la vita dei popoli e per la sopravvivenza dell’umanità stessa, significa sottolineare l’attualità e la validità del socialismo, significa riaffermare la necessità e la possibilità del superamento rivoluzionario del capitalismo con il socialismo e il comunismo.

Celebrare questo centenario significa valorizzare il ruolo della classe operaia, dei lavoratori e dei popoli nella trasformazione della società, significa mettere in evidenza la forza che deriva dalla loro unità, organizzazione e lotta. Significa riaffermare che è nelle loro mani il successo della resistenza all’attuale offensiva del grande capitale, dell’imperialismo, e della conquista della loro emancipazione sociale e nazionale.

Celebrare la Rivoluzione di Ottobre significa rendere omaggio ai suoi artefici e affermare le grandi conquiste e realizzazioni politiche, economiche, sociali, culturali, scientifiche, tecnologiche e civili del socialismo nell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) e il loro immenso contributo all’avanzata della lotta di emancipazione dei lavoratori e dei popoli.

Celebrare questo centenario significa utilizzare gli insegnamenti dei processi, fino allora sconosciuti, della costruzione del socialismo in Unione Sovietica e in altri paesi, dei successi e delle sconfitte, delle ritirate e delle avanzate, di tutta la lunga lotta che li aveva preceduti come importanti esperienze che arricchiscono e animano la lotta che continua per il socialismo e il comunismo.

Celebrare la Rivoluzione di Ottobre significa, basandoci sul marxismo-leninismo, prendere l’iniziativa e combattere l’offensiva ideologica contro il socialismo e il comunismo, che evidenzia le radici e il ruolo dell’anticomunismo e dell’antisovietismo come strumenti del capitale nella lotta di classe.

La Rivoluzione di Ottobre e la successiva esperienza storica della costruzione del socialismo non devono essere celebrate come eventi meramente datati, fissati nella storia, ma piuttosto come fonte di importanti insegnamenti, ed esempio di trasformazioni e conquiste che si riflettono e aggiornano nella pratica rivoluzionaria del presente e si proiettano nel futuro.

Celebrare la Rivoluzione di Ottobre significa affermare che il futuro non appartiene al capitalismo, appartiene al socialismo e al comunismo

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Il 7 Novembre 1917 (25 Ottobre, nel vecchio calendario russo), il proletariato russo, con il ruolo di avanguardia del Partito Bolscevico, guidato da una teoria rivoluzionaria, con l’eccezionale contributo di Lenin, prese nelle mani il proprio destino, salendo al potere e lanciando, in una rivoluzione vittoriosa, le basi di una nuova società, in un paese lacerato dalla guerra imperialista (Prima Guerra Mondiale), con un popolo flagellato dallo sfruttamento, dalla repressione, dalla fame e dall’analfabetismo.

Una Rivoluzione che abbracciava le aspirazioni della lotta millenaria degli sfruttati e degli oppressi, dalle rivolte degli schiavi nell’antichità, alle rivolte contadine del Medio Evo, alla Rivoluzione Francese del 1789 – che ha sancito la sconfitta del feudalesimo e l’avvento del capitalismo – alle insurrezioni operaie del secolo XIX.

La Rivoluzione di Ottobre ha avuto come precedenti storici, da cui ha tratto importanti insegnamenti, la Comune di Parigi del 1871 – prima esperienza storica, anche se di breve durata, di conquista ed esercizio del potere da parte del proletariato, con evidente superiorità anche sul piano della democrazia politica –, la Rivoluzione Russa del 1905 – la prima grande rivoluzione popolare con il ruolo organizzato della classe operaia e dei lavoratori – e la Rivoluzione di Febbraio del 1917, che ha segnato la fine del potere zarista, con una classe operaia ormai sperimentata e un partito preparato sul piano organizzativo e ideologico ad assumere la direzione della lotta delle masse lavoratrici e popolari per la conquista del potere.

La Rivoluzione di Ottobre ha intrapreso il compito di porre fine a tutte le forme di sfruttamento e oppressione sociale, adottando significativamente tra le sue prime misure i decreti sulla pace e sull’abolizione della proprietà latifondiaria della terra.

La Rivoluzione di Ottobre è stata un’esaltante conquista rivoluzionaria che, resistendo e superando complesse vicende e difficoltà – boicottaggi, sabotaggi, intervento di potenze straniere, guerra civile, blocco economico, tradimento –, e percorrendo un percorso irregolare e accidentato, ha trasformato in realtà le aspirazioni e i sogni dei lavoratori, degli sfruttati, degli oppressi, dei discriminati, aprendo il cammino della costruzione di una società mai prima conosciuta dall’umanità.

La Rivoluzione Socialista ha trasformato la vecchia e arretrata Russia degli zar in un paese altamente sviluppato, capace di contenere, come ha contenuto per decenni, l’obiettivo del dominio mondiale dell’imperialismo.

L’URSS, in un breve periodo di tempo storico, ha raggiunto un significativo sviluppo industriale e agricolo, ha sradicato l’analfabetismo e ha diffuso la scolarizzazione e lo sport, ha eliminato la disoccupazione, ha assicurato la sanità pubblica e la protezione sociale, ha garantito e promosso i diritti delle donne, dei bambini, dei giovani e degli anziani, ha esteso l’impatto dei movimenti di avanguardia artistica e le forme della creazione e fruizione della cultura, ha conquistato un elevato livello scientifico e tecnico, ha messo in pratica forme di partecipazione democratica dei lavoratori e delle masse popolari, ha avviato la soluzione della complessa questione delle nazionalità oppresse, ha diffuso i valori dell’amicizia, della solidarietà, della pace e cooperazione tra i popoli.

E’ stata l’Unione Sovietica il primo paese del mondo a mettere in pratica e a sviluppare diritti sociali fondamentali, come il diritto al lavoro, alle 8 ore lavorative giornaliere, alle ferie pagate, all’uguaglianza dei diritti di uomini e donne nella famiglia, nella vita e nel lavoro, i diritti e la protezione della maternità, il diritto alla casa, l’assistenza medica gratuita, il sistema di sicurezza sociale universale e gratuito e l’istruzione gratuita. L’Unione Sovietica ha raggiunto risultati pionieristici per l’umanità, come il lancio del primo satellite artificiale nello spazio – lo Sputnik – e la presenza del primo uomo nello spazio – il cosmonauta Yuri Gagarin.

L’Unione Sovietica, il popolo sovietico sotto la direzione del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, hanno realizzato successi e conquiste di grande rilievo internazionale, che hanno stimolato la lotta dei lavoratori e dei popoli di tutto il mondo.

Sotto l’impatto della vittoria della Rivoluzione di Ottobre sono stati costituiti numerosi partiti comunisti in tutto il mondo, è stato creato il movimento comunista internazionale e rafforzato il movimento operaio e le sue lotte, le idee del marxismo leninismo si sono diffuse tra le masse – come è avvenuto in Portogallo, dove il 6 marzo 1921 fu fondato il Partito Comunista Portoghese.

L’URSS, il popolo sovietico, l’Esercito Rosso, hanno dato un contributo determinante alla vittoria sul nazi-fascismo nella Seconda Guerra Mondiale, in un’eroica lotta che è costata più di venti milioni di vite.

Dopo la vittoria sul nazi-fascismo, con il suo esempio ed enorme prestigio, con la forza delle idee del socialismo, con la solidarietà e l’intervento nella politica internazionale, l’URSS ha offerto un grande appoggio ai popoli che avevano scelto di lottare per la costruzione di società socialiste, alla lotta e alla conquista da parte di milioni di lavoratori di diritti e libertà in paesi capitalisti e alla dinamica e alla lotta del movimento di liberazione nazionale, al crollo del colonialismo e alla conquista dell’indipendenza di numerosi popoli e nazioni da secoli sottomessi al giogo coloniale.

L’Unione Sovietica è stata solidale con i comunisti e il popolo portoghese nella sua lotta contro la dittatura fascista in Portogallo e con la Rivoluzione di Aprile – realizzazione del popolo portoghese, affermazione di libertà, di emancipazione sociale e di indipendenza nazionale.

L’URSS e il sistema socialista sono stati molte volte fattore determinante nelle conquiste e avanzate realizzate per la prima volta dai lavoratori e i popoli nella loro lotta di emancipazione a livello mondiale.

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La scomparsa dell’URSS e le sconfitte del socialismo in Europa Orientale, le cui cause sono state analizzate nei XIII, XIV e XVIII Congressi del PCP, hanno avuto un innegabile e profondo impatto negativo nel rapporto di forze mondiale, nella coscienza delle masse e nello sviluppo della lotta per il socialismo. Si è verificato un enorme passo indietro nelle condizioni politiche, economiche, sociali e culturali dei popoli di questi paesi e degli altri popoli del mondo.

Gli sviluppi mondiali in conseguenza delle sconfitte del socialismo hanno ancor più messo in evidenza l’importanza delle storiche realizzazioni del socialismo e dei progressi civili che ad esso sono associati, e la superiorità del nuovo sistema sociale nella risoluzione dei problemi e nella realizzazione delle aspirazioni dei popoli.

La natura del capitalismo non è cambiata, il che pone l’esigenza del suo superamento rivoluzionario. Il XX secolo non è stato quello della “morte del comunismo”, ma il secolo in cui il comunismo si è manifestato come una forma nuova e superiore di società.

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L’attuale situazione mondiale evidenzia la natura sfruttatrice, oppressiva, aggressiva e predatoria del capitalismo.

Immerso nella sua crisi strutturale, il capitalismo non ha più nulla da offrire ai popoli se non un’ancora maggiore accumulazione, centralizzazione e concentrazione della ricchezza, l’aggravamento dello sfruttamento, l’aumento delle ingiustizie e disuguaglianze sociali, l’attacco ai diritti sociali e del lavoro, la negazione di libertà e diritti democratici, l’usurpazione e la distruzione  di risorse, l’ingerenza e l’aggressione alla sovranità nazionale, il militarismo e la guerra, che nella sua fase imperialista coinvolge tutti i continenti.

Milioni di lavoratori sono gettati nella disoccupazione, nella precarietà, nel più violento sfruttamento. A milioni di esseri umani sono negati i loro diritti fondamentali, poiché sono abbandonati alla povertà, alla fame, alla malnutrizione e soggetti al lavoro infantile, al lavoro in condizioni di schiavitù, a ogni tipo di traffici. Milioni di esseri umani sono vittime delle aggressioni imperialiste e fuggono dalla guerra e dalla distruzione. Popoli interi sono condannati al sottosviluppo, alla dipendenza, all’oppressione nazionale.

Il capitalismo, per sua natura, è incapace di superare le proprie insanabili contraddizioni – in particolare tra capitale e lavoro, tra il carattere sociale della produzione e la sua appropriazione privata –, essendo proiettato nell’inesorabile concentrazione di capitale e nel disordine produttivo. Avido di appropriazione e accumulazione di capitale, il capitalismo non solo non offre risposta ai problemi dell’umanità, ma, attraverso l’appropriazione capitalista e la strumentalizzazione delle immense possibilità aperte dal lavoro, dal progresso e dallo sviluppo scientifico e tecnologico, approfondisce le disuguaglianze, le contraddizioni e le ingiustizie sociali. Il capitalismo è un sistema che è permanentemente in contrasto con i bisogni, gli interessi, le aspirazioni dei lavoratori e dei popoli.

Quindi, più che mai, il socialismo si presenta sempre più attuale e necessario nel processo di emancipazione dei lavoratori e dei popoli.

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Il PCP indica come obiettivo al popolo portoghese la costruzione della società socialista, a partire dalla realtà e dall’esperienza della rivoluzione portoghese, attraverso l’assimilazione critica dell’esperienza rivoluzionaria mondiale.

Nel proporre il suo Programma “Una democrazia avanzata – i valori di Aprile nel futuro del Portogallo”, il PCP ritiene che la realizzazione di tale progetto – la democrazia economica, sociale, politica e culturale – rappresenti un processo di profonda trasformazione e sviluppo della società portoghese. Tuttavia, come è scritto nel Programma, “la liquidazione dello sfruttamento capitalista è il compito storico che solo con la rivoluzione socialista è possibile realizzare”.

Il PCP ribadisce la necessità di percorrere le fasi e le tappe indispensabili alla realizzazione di questo supremo obiettivo. Le lotte di oggi per la difesa e la conquista di diritti, per la rottura con la politica di destra e per la realizzazione di una politica patriottica e di sinistra sono parte della lotta per la democrazia avanzata, come pure la lotta per questo obiettivo è parte integrante della lotta per il socialismo.

Nel suo Programma, il PCP “indica come obiettivi fondamentali della rivoluzione socialista in Portogallo l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo, la creazione di una società senza classi antagoniste ispirata a valori umanistici, la democrazia intesa nella complementarietà delle sue componenti economica, sociale, politica e culturale, l’intervento permanente e creatore delle masse popolari in tutti gli aspetti della vita nazionale, l’aumento costante del benessere materiale e spirituale dei lavoratori e del popolo in generale, la scomparsa di discriminazioni, disuguaglianze, ingiustizie e flagelli sociali, la messa in pratica dell’uguaglianza di diritti dell’uomo e della donna e l’inserimento dei giovani nella vita del paese, come forza sociale dinamica e creativa”. E aggiunge che “nel quadro degli obiettivi essenziali, il sistema socialista in Portogallo assumerà inevitabilmente particolarità e originalità risultanti non solo dalle realtà oggettive del paese ma anche dalle forme concrete che fino ad allora prenderanno la lotta di classe, lo sviluppo economico, sociale, culturale e politico e la stessa congiuntura internazionale”.

Fedeli ai suoi ideali di liberazione, celebreremo il centenario della Rivoluzione di Ottobre, i cui valori hanno radici profonde, sono una necessità del momento attuale e si proiettano come necessità obiettive, esperienze e aspirazioni nel futuro del Portogallo e dell’umanità.

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Il Comitato Centrale del Partito Comunista Portoghese decide che le celebrazioni del Centenario della Rivoluzione di Ottobre si svolgano sotto il motto “Centenario della Rivoluzione di Ottobre – Socialismo, esigenza di oggi e del futuro”, il cui programma sarà presentato in una Seduta Pubblica che si terrà il 7 novembre di quest’anno.

Il programma delle celebrazioni per il 2017, sarà caratterizzato in particolare dal Comizio del 7 novembre – giorno del Centenario – e dalla sua chiusura il 9 dicembre con un’iniziativa di alto profilo culturale.

Il programma delle celebrazioni, che avrà inizio in gennaio con un’iniziativa in coincidenza con l’anniversario della liberazione da parte dell’Esercito Rosso del Campo di Concentramento di Auschwitz, sarà contrassegnato da eventi storici legati in modo rilevante alla Rivoluzione di Ottobre, sarà integrato da iniziative e azioni che daranno espressione a molteplici aspetti e dimensioni della Rivoluzione e del processo di costruzione del socialismo, e preciserà la natura del capitalismo e delle sue disastrose e rovinose ripercussioni per l’umanità, affermando il socialismo come esigenza del momento attuale e del futuro.

Tra le altre iniziative spiccano: la realizzazione di un ciclo di dibattiti e altre azioni tematiche, in particolare un Seminario sul tema “Socialismo – esigenza del momento attuale e del futuro”; un importante evento alla Festa di Avante! del 2017, con una grande esposizione; lo svolgimento il 9 maggio (Giorno della Vittoria) di un’iniziativa sulle questioni della Pace; la trattazione specifica in  Avante!, O Militante e nel sito internet con l’apertura di una pagina speciale; la produzione di materiali di divulgazione, per una più ampia diffusione; sul piano editoriale, la riedizione di opere sulla Rivoluzione di Ottobre e la costruzione del socialismo, soprattutto di Lenin e Alvaro Cunhal, allo scopo di promuoverne la lettura e lo studio, e la pubblicazione di opere dedicate al Centenario; lo sviluppo di iniziative e azioni dirette alla gioventù; la promozione di iniziative nei settori della cultura (cinema, teatro, musica, letteratura, belle arti, ecc.) e della scienza.

Il programma delle celebrazioni, nella sua dimensione, portata e contenuto, dovrà esprimere l’importanza e il significato politico e ideologico che tale evento riveste per la lotta dei lavoratori e dei popoli in difesa dei loro diritti e sovranità, davanti all’offensiva dell’imperialismo e per trasformazioni progressiste e rivoluzionarie, per il socialismo.

Perché le celebrazioni assumano la dimensione e l’impatto necessari, il programma deve essere già preparato con le linee guida e le iniziative inserite per rispondere ai tempi che viviamo e per coordinarsi con l’azione complessiva del Partito.

Il Comitato Centrale esorta ad associarsi a queste celebrazioni tutti coloro che lottano per la pace, la giustizia e il progresso sociale e lottano per una società di libertà e prosperità in cui lo Stato e la politica siano interamente al servizio del benessere e della felicità dell’essere umano.

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Il socialismo, attraverso strade e fasi diverse, si afferma con sempre maggiore acutezza l’obiettivo della lotta dei popoli, quale prospettiva e condizione di un futuro inseparabile dalla completa liberazione e dalla realizzazione umana.

Il PCP ribadisce che “in un periodo storico più o meno prolungato, attraverso la lotta di emancipazione sociale e nazionale dei lavoratori e dei popoli, è la sostituzione del capitalismo da parte del socialismo che, nel XXI secolo, continua a rappresentare una possibilità reale e la più solida prospettiva di evoluzione dell’umanità”.

Il PCP ribadisce la sua ferma determinazione a lottare perché il socialismo diventi la realtà di domani del popolo portoghese.