“Il ritorno dell’ ideologia”. Appunti per un comunismo del XXI secolo

falcemartello warholdi Daniele Cardetta

Riceviamo e pubblichiamo come contributo al confronto

Il capitalismo mostra per la prima volta in modo chiaro di essere incapace di costruire un mondo basato sul benessere e sulla giustizia sociale. Senza sistemi di idee e di valori alternativi però, sarà destinato ad autoregolarsi ancora a lungo. Tentare di discutere su come rinnovare la critica al capitalismo e aggiornare il comunismo ai nostri tempi potrebbe essere un punto di partenza…

“L’ ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale“


Questa la definizione della parola “ideologia”, una parola che fino a qualche decennio fa era di uso comune e che oggi sembra relegata a indicare un’epoca storica ormai andata, lontana, passata. Era l’epoca delle ideologie appunto, il Novecento, il secolo in cui l’umanità si è fatta sedurre e trascinare dalle ideologie, il secolo in cui la classe lavoratrice, ispirandosi a una ideologia comune (il comunismo marxista), ha ottenuto successi straordinari riuscendo a conseguire conquiste sociali e a ritagliarsi persino un ruolo all’interno della gestione dei mezzi di produzione. Tutto questo non avveniva per caso, avveniva perchè erano diversi i rapporti di forza in campo, e non poteva essere diversamente dal momento che esisteva una superpotenza che incarnava nel bene e nel male quella ideologia. Già nell’Ottocento l’umanità si era divisa lungo le linee di faglia delle “ideologie”, con l’aspro e mai risolto dibattito tra “giustizia” e “libertà. Nel Novecento si è assistito allo scontro delle ideologie per antonomasia, da un lato l’ideologia marxista di progresso sociale, dall’altro l’ideologia (lo è a tutti gli effetti) capitalistica. Alla fine sappiamo come è andata a finire, il socialismo reale è imploso ed è rimasta una sola ideologia in campo, quella capitalistica nella sua derivazione neoliberista, e senza più trovare ostacoli si è imposta a livello globale, compenetrando ogni aspetto del vivere umano, dalla cultura allo stile di vita, fino ai valori. L’ideologia dominante è diventata quella capitalista, e il suo capolavoro è stato fare ammettere al campo avverso che le “ideologie sono morte”. Il principio è lo stesso di sempre, il complesso di idee e valori in contraddizione con il sistema vigente viene negato, relegato al passato, e per farlo è stata persino invocata la “fine delle ideologie”, una fine e sottile ideologia anch’essa in quanto dichiarando fallita l’ideologia riconosciuta per antonomasia dalle masse, ovvero quella comunista, si porta avanti in realtà il complesso di valori e idee a essa opposta, una ideologia tout court che però non è più l’ideologia scientificamente elaborata da Marx per l’avanzamento delle masse oppresse (che oggi ahinoi esistono eccome), bensì l’ideologia di chi da questo sistema trae nutrimento e ricchezza. In questo senso recuperare il significato letterale di ideologia come complesso di idee e valori che orientano un determinato gruppo sociale potrebbe essere un interessante punto di inizio per cominciare a ricreare un blocco sociale e politico che porti avanti l’ambizioso progetto di porsi in competizione con il modello capitalistico. E’ chiaro che se i gruppi sociali che oggettivamente vengono esclusi dal disegno mondiale neoliberista vengono de facto neutralizzati negando loro il riconoscimento di classe in un sistema di valori che effettivamente rappresenti i loro interessi. Si tratta di un equivoco quando non di un vero e proprio inganno realizzatosi anche grazie al “tradimento dei chierici” avvenuto all’interno del campo di stampo socialista ormai vent’anni fa e cominciato assai prima. E’ del tutto ovvio che le forze contro cui si è combattuta una guerra di idee nel corso del XX secolo oggi abbiano tutto l’interesse a dichiarare “morto” il retaggio di Karl Marx, l’errore è stato non vedere che in molte critiche non c’era la buona fede e il sincero attaccamento ai diritti umani, ma una bieca logica di potenza volta a eliminare ogni rivale al predominio morale per il dominio mondiale.