Pubblichiamo come contributo alla discussione
La prima tendenza politico-culturale che si oppose in modo sistematico alla visione generale marxiana della scienza/tecnologia venne incarnata dal Bogdanovismo e dalle successive tesi della “cultura proletaria”, elaborate tra il 1900 e il 1920, le quali negavano con decisione il carattere oggettivo e universale (valido per qualsiasi classe e formazione economico-sociale) delle informazioni/leggi contenute nel lavoro universale.
Infatti l’aspetto essenziale di questa corrente, sempre rispetto al tema in via d’analisi, consisteva nella tesi secondo la quale non esisteva una scienza “pura” e oggettiva né essa poteva esistere in alcun modo, ma che viceversa le conoscenze scientifiche portavano ormai da millenni una chiara e indelebile impronta di classe, che poteva essere eliminata solo attraverso il processo di creazione di una nuova “cultura proletaria”, frutto dell’attività collettiva degli operai (certo aiutati da intellettuali quali… lo stesso Bogdanov).