di Marco Pondrelli
Ernest Hemingway ha detto: ‘Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita!’. È incredibile come oggi il ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazifascismo, costato a quel Paese fra i 27 e i 30 milioni di morti, sia dimenticato. Quando si ricorda la liberazione di Auschwitz senza invitare una delegazione russa, si sta compiendo un atto che non è solo di oblio storico ma è politicamente riprovevole.
Alcuni anni fa l’Europarlamento ha approvato una risoluzione che non solo si equiparava nazismo e comunismo, ma attribuiva all’URSS la corresponsabilità per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Viene da ridere quando si sentono esponenti del Pd parlare di antifascismo dopo avere votato una simile vergogna.
Il luogo comune usato per il sostegno a Kiev è che siamo in una situazione simile a quella del 1938 e Putin è il nuovo Hitler. Nulla di più diverso! Come e perché si arrivò alla Conferenza di Monaco del 1938? Perché Inghilterra e Francia lasciarono carta bianca ad Hitler con i sudeti? La verità è che in quel momento non si voleva evitare la guerra ma si voleva spingere la Germania ad est, Hitler era per gli occidentali un valido alleato contro il bolscevismo. Il patto Ribbentrop Molotov può essere capito solo in questo contesto, l’Unione Sovietica provò fino all’ultimo momento disponibile a chiudere un accordo in chiava anti-tedesca ma questo non fu possibile per la volontà della potenze europee, compresa la Polonia.
Quando, dopo l’invasione nazifascista dell’Unione Sovietica, negli Stati Uniti si levarono voci per aprire un secondo fronte funzionare ad aiutare la resistenza sovietica, l’allora senatore Harry Truman, che poi sarebbe divenuto Presidente, disse che gli USA dovevano sostenere i russi quando i tedeschi avanzavano e i tedeschi se la situazione fosse divenuta favorevole ai sovietici, il tutto con l’obiettivo che le due nazioni di dissanguassero.
Tanti film hollywoodiani hanno contribuito a fare dimenticare la storia, sostituendola con la narrazione statunitense. L’obiettivo non è solo ripulire l’immagine degli Stati Uniti e sporcare quella dell’Unione Sovietica, la riscrittura della storia è funzionale a creare le condizioni di massa che giustifichino la guerra che stiamo combattendo contro la Russia. La battaglia che dobbiamo condurre è quindi anche una lotta teorica, occorre smascherare le falsità che vengono dette. Conoscere la storia vuole dire, ad esempio, sapere chi era Bandera ed essere ben consci che chi si ispira ai suoi insegnamenti vuole precipitare l’Europa e il mondo in un girone infernale che abbiamo già conosciuto.
La vittoria sovietica ha reso possibile anche la vittoria in Italia, così come nessuno dimentica il sacrificio delle armate alleate non va dimenticato il sacrificio dei partigiani nelle cui file combattevano anche soldati sovietici, che una volta scappati dalla prigionia anziché lasciare l’Italia rimasero a combatte e morire con la nostra Resistenza. Dalle ceneri del nazifascismo l’Italia rinacque ‘ripudiando’ la guerra. Quando sentiamo politici parlare del ‘superiore occidente’ dobbiamo quindi preoccuparci, perché questo vuole dire che l’insegnamento della storia è stato dimenticato.
In questi giorni ricorderemo quella che in Russia si chiama ‘Grande Guerra Patriottica’, perché sappiamo che le radici della nostra democrazia sono qui e perché siamo consci che oggi il mondo rischia nuovamente di precipitare nel baratro di una nuova guerra.
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