Il sequestro di Meng Wanzhou e la lotta per la sovranità algoritmica nelle reti cellulari

sovranitaalgoritmicadi Francesco Galofaro
Politecnico di Milano

Fa notizia in queste ore il fermo di Meng Wanzhou. La donna, direttrice finanziaria di Huawei e figlia del fondatore, Ren Zhengfei, è stata fermata in Canada durante uno scalo aereo, su richiesta degli USA. Il fermo è una flagrante violazione del diritto internazionale, in quanto non sarebbe stato formulato uno specifico capo d’accusa [1]. Sono infatti i media americani ad aver fatto circolare la notizia per cui la causa dell’arresto sarebbe una presunta violazione dell’embargo nei confronti di Iran e Corea del Nord. Meng Wanzhou è stata trattenuta senza un motivo specifico: solo il sette dicembre, nel corso della prima udienza a Vancouver, le è stato comunicato il capo d’accusa [2].

Il fermo è avvenuto il primo dicembre: lo stesso giorno in cui Donald Trump e Xi Jinping avevano dichiarato una tregua nella guerra dei dazi al G20 di Buenos Aires. Inquadrare la questione entro la guerra commerciale degli USA contro la Cina per riequilibrare la bilancia commerciale è fuorviante; la vera posta in gioco è la supremazia sulle reti digitali, e in particolare la lotta per lo standard delle reti di telefonia mobile di quinta generazione (5G) che segnerà una nuova rivoluzione informatica a partire dal 2020.

Le caratteristiche che la prossima tecnologia dovrà avere sono state fissate dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, settore Radiocomunicazioni (ITU-R), agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Ginevra. La rete ad alta velocità e a bassa latenza permette di disegnare nuovi scenari d’utilizzo: radiocontrollo di veicoli passeggeri, realtà virtuale wireless, domotica (IoT), ma anche copertura garantita per aree rurali, interventi in aree colpite da disastri naturali, applicazioni industriali della robotica, città senzienti e molto altro [3]. In Italia i test sono in corso a Torino, Milano, Prato, Roma, L’Aquila, Bari e Matera, e un esperimento di coordinamento del traffico è in corso sull’autostrada del Brennero; le compagnie italiane si sono aggiudicate le frequenze delle prime reti ibride spendendo un totale di 6,5 miliardi [4].

Huawei è un pioniere nella ricerca e sviluppo dei nuovi standard fin dal 2013. Per questo è al centro del mirino degli USA. Come ho già scritto in passato, il commercio di telefonini Huawei è da anni vietato negli Stati uniti. Si tratta di una più generale campagna volta ad alimentare l’isteria anticomunista di massa nei confronti del “nemico rosso che ascolta”. Più di recente, la rivista Bloomberg ha accusato le tecnologie americane prodotte in Cina di nascondere microscopici microchip (“non più grandi di un chicco di riso”) nelle schede-madre dei dispositivi. Questi minuscoli computers sarebbero in grado di aprire porte di servizio per rubare dati senza possibilità che un antivirus li rilevi [5]. Apple ha ovviamente respinto le accuse.

La vicenda prova una volta di più – come se ve ne fosse bisogno – l’inconsistenza dell’ideologia liberista. Secondo gli economisti liberali, se lasciassimo fare alla mano invisibile del mercato otterremmo lo standard tecnologico ideale. In realtà, i pochi Stati che sono ancora in grado di tutelare il proprio interesse nazionale cercano di evitare che tecnologie tanto delicate cadano nelle mani del nemico: ad esempio, gli USA hanno bloccato la fusione tra l’americana Qualcomm e la malaysiana Broadcom nel timore che questa potesse indebolire gli USA nella competizione per il 5G. Lo Stato interviene per impedire i danni causati dal mercato.

Si tratta ancora una volta del problema che abbiamo chiamato sovranità algoritmica: con le reti di comunicazione ogni Stato diventa una sorta di “repubblica marinara”, eterotopicamente connessa al resto del mondo, con il rischio concreto di sabotaggio, scorribande piratesche, e di ritrovarsi le cannoniere del nemico innanzi al proprio porto. Si tratta di una situazione che permette una guerra non dichiarata, asimmetrica, in cui il debole può rovesciare i rapporti di forza, e che non è possibile vincere.

Se questo è il quadro, è possibile interpretare la mossa statunitense in prospettiva bellica. Si tratta di un rapimento [6], una extraordinary rendition appena celato sotto un velo di cipria giudiziaria. Come tutti i rapimenti presenta un carattere mafioso, di avvertimento alla Cina: gli USA non intendono giocare questa partita secondo le regole e sono disposti a qualunque mezzo pur di vincere.

NOTE

http://www.globaltimes.cn/content/1130750.shtml
https://it.notizie.yahoo.com/huawei-direttrice-finanziaria-accusata-di-frode-dagli-usa-195018021.html
https://eandt.theiet.org/content/articles/2017/03/5g-the-benefits-and-difficulties-of-creating-a-new-wireless-standard/
4 “5G”, Wired 87, 2018/2019.
https://www.bloomberg.com/news/features/2018-10-04/the-big-hack-how-china-used-a-tiny-chip-to-infiltrate-america-s-top-companies
http://www.globaltimes.cn/content/1130761.shtml