Mieli, il papa e l’holodomor

riceviamo e pubblichiamo

di Ruggero Giacomini

Paolo Mieli, editorialista del “Corriere della Sera”, nonché dispensatore in televisione delle “corrette” narrazioni storiche, esce dall’abituale atteggiamento serafico e fintamente super partes ogni qual volta si tratti di comunismo e storia sovietica, afferrato dalla passione faziosa di pentito dell’estremismo operaista sessantottino.

Nell’articolo sul “Corsera” del 28 novembre scorso, L’Ucraina da Stalin a Putin, si esibisce in una insolita sviolinata per il papa Bergoglio, sempre snobbato nelle sue precedenti prese di posizione a favore del negoziato e della pace in Ucraina, nelle sue critiche all’abbaiare della Nato ai confini della Russia come provocazione occidentale tra le cause della guerra.

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