Si terrà presso il Centro Convegni Ulysses Guimarães della capitale brasiliana, dall’8 al 12 aprile, il XV congresso della Federazione Democratica Internazionale delle Donne.
Delegate provenienti da oltre quaranta paesi di ogni parte del mondo si ritroveranno sotto lo slogan “Donne del mondo intero per la costruzione di una pace giusta, per i diritti, l’uguaglianza e lo sviluppo”.
Parallelamente al congresso della Widf si svolgeranno in altre sale dello stesso Centro Convegni Ulysses Guimarães: il Terzo Meeting Internazionale delle Giovani, il Terzo Festival delle Nazioni e la Seconda Mostra internazionale del Libro.
La mattina del 10 aprile le congressiste si uniranno alle altre donne della capitale brasiliana in una grande Marcia delle donne per la pace, lungo la spettacolare Spianata dei Ministeri.
Dall’Italia prenderanno parte ai lavori del Congresso Ada Donno e Milena Fiore, delegate dall’ASSOCIAZIONE DONNE DELLA REGIONE MEDITERRANEA..
Nelle sessioni plenarie e nei workshop congressuali le delegate discuteranno sui temi posti all’ordine del giorno: la crisi capitalistica e il suo impatto sulle donne; le aggressioni imperialiste, le guerre e le sfide alla pace mondiale; cambiamenti climatici e sicurezza alimentare; nuovi approcci ai temi dell’uguaglianza dello sviluppo e della pace; le donne di fronte alle tematiche etniche razziali e culturali.
Per altre informazioni vedi:
http://awmr-donneregionemediterranea-italia.blogspot.it/
LETTERA DELLA FDIM-WIDF ALLE DONNE
CONVOCAZIONE DEL XV CONGRESSO della WIDF
di Marcia Campos, presidente
Noi, eredi delle storiche lotte delle donne nel mondo, unite nella Federazione Democratica Internazionale delle Donne – WIDF, che negli ultimi 66 anni ha tenutO alta la bandiera della pace, convochiamo il XV Congresso della WIDF con lo slogan “Donne del mondo intero per la costruzione di una pace giusta, per i diritti, l’uguaglianza e lo sviluppo “.
Il Congresso si terrà dall’8 al 12 aprile 2012, presso il Centro convegni Ulysses Guimarães di Brasilia.
Con questo evento contribuiremo alla costruizione di una sempre più forte organizzazione femminile internazionale, temprata nella lotta per fronteggiare le aggressioni determinate dalla crisi economica e finanziaria del capitalismo che ha pericolose ramificazioni in diverse parti del mondo, colpisce soprattutto le donne povere del mondo e minaccia la vita stessa del pianeta.
Già nel XIV Congresso della WIDF, tenutosi a Caracas nel 2007, dichiariammo che siamo un movimento che è nato dalle lotte delle donne contro il fascismo e per l’indipendenza nazionale, per la conquista della pace e della giustizia sociale nel mondo.
Pertanto, le nostre rivendicazioni poggiano sulla necessità storica di fare nostre tutte le conquiste realizzate finora e di sviluppare la necessaria riflessione collettiva sull’attuale realtà economica, sociale, culturale e politica di ogni continente, di ogni regione e paese, da leggere nel contesto economico e politico globale.
Il XV Congresso della WIDF è un momento di discussione in cui si esprimono senso e pensiero della diversità delle donne nel mondo, al fine di arricchire costantemente la nostra azione e pratica quotidiana, sempre mirando alla costruzione collettiva del sapere che, nel momento in cui sviluppiamo il pensiero che ci identifica come Federazione Democratica Internazionale delle Donne, ci permette di fare nostri anche i progressi del pensiero femminista e rivoluzionario internazionale.
In questo senso, il XV Congresso della WIDF vuole anche rimarcare la nostra ammirazione e illimitata solidarietà con le lotte di tutte le donne nel mondo. In ogni angolo del pianeta, in cui si manifesta un’ingiustizia, il movimento delle donne è impegnato ad essere in prima fila nella lotta per unire pensieri e sforzi per le cause nobili sognate dall’umanità e a creare quindi ponti e alleanze che rendano certo e possibile costruire un futuro migliore in cui i nostri figli possano vivere senza temere lo spettro di guerre, invasioni, violenze, fame e distruzione.
Con il nostro impegno e la nostra azione, a partire dalla nostra condizione di donne e madri che lavorano e lottano per la vita in ogni angolo del pianeta, manteniamo accesa la fiaccola di una pace giusta, impensabile senza un mondo migliore e un futuro sicuro per le generazioni di oggi e di domani . Pertanto la lotta contro la guerra e la violenza in tutte le sue forme rimane la linea d’azione e l’obiettivo di tutte le organizzazioni aderenti alla WIDF.
In questo momento così grave in cui siamo testimoni di nuovi scenari di guerra nei paesi arabi, di disoccupazione in Europa e negli Stati Uniti, di aumento del traffico di donne dai paesi più poveri, di una crisi annunciata senza precedenti energetica ed alimentare che colpisce molti paesi in Africa, Asia e America Latina, è importante che la WIDF elabori ed affermi il suo pensiero.
Prima di ogni cosa è importante lavorare insieme ad unire tutti gli sforzi per rendere più forte l’alleanza anti-imperialista tra i nostri popoli, accordarci sull’urgenza di globalizzare la solidarietà, lo spirito di lotta per internazionalizzare e globalizzare le azioni delle donne verso un’economia sostenibile, per sconfiggere la fame e la povertà di milioni di persone, assicurare un lavoro dignitoso e risorse ambientali sufficienti, difendere la sovranità dei popoli e usarla per migliorare le loro capacità tecnologiche e umane di generare ricchezza e prosperità, per la piena garanzia dei diritti.
Donne di tutto il mondo, oggi come ieri, ci sentiamo eticamente chiamate a dare la priorità alla lotta per la pace contro tutte le guerre, ad opporci alle nuove minacce imperialiste contro l’umanità, sia che si presentino sotto forma di aggressioni armate dirette, sia sotto forme mascherate di neo-colonialismo e sfruttamento.
Care compagne, organizzazioni sorelle e organizzazioni amiche affiliate alla nostra causa: vi invitiamo a essere con noi in questo XV Congresso della WIDF, a rafforzare gli obiettivi delle nostre organizzazioni, a fornire la forza necessaria al movimento delle donne che lottano per un mondo più giusto, umano e solidale.
Cordialmente
L’AWMR ITALIA PARTECIPA AL XV CONGRESSO DELLA FDIM-WIDF
La AWMR Italia partecipa con una sua delegazione al XV congresso della Fdim che si tiene a Brasilia dall’8 al 12 aprile 2012. In un comunicato inviato per l’occasione del congresso alla Newsletter della Fdim, il saluto dell’Awmr Italia.
Care donne del mondo intero, salutiamo il XV congresso della Fdim-Widf con allegria e piena consapevolezza dell’importanza del momento che stiamo per vivere insieme. Non era scontato.
Il nostro riconoscimento sentito e sincero va alle donne dell’America Latina, e in particolare alle donne brasiliane, per il grande sforzo che hanno sostenuto nell’ultimo decennio per consentire la rinascita della Federazione agli occhi del mondo. Dopo il XIV congresso di Caracas del 2007, Brasilia è la seconda occasione d’incontro nel continente latino americano per le donne affiliate e associate alla Fdim provenienti da tutto il mondo.
A maggior ragione va a loro il nostro apprezzamento di donne europee, mediterranee, italiane che stiamo vivendo un momento non facile della nostra storia.
In Italia è in corso una grave crisi economica sociale e politica: il nostro Paese è entrato nel tunnel della recessione di cui non si intravede ancora l’uscita , è oppresso da un gigantesco debito pubblico, la disoccupazione giovanile e femminile sta toccando livelli altissimi, stiamo vivendo una profonda crisi della democrazia.
Le cause di questa situazione vanno cercate nel quindicennio di governo Berlusconi, che ha messo in ginocchio l’economia, la politica e la vita sociale e culturale del nostro paese. Da un anno a questa parte il nostro paese sembra essersi svegliato da un brutto sogno e ora s’interroga stupito e attonito su come sia stato possibile che un solo uomo incolto, rozzo e immorale abbia potuto esercitare per quasi venti anni un potere quasi assoluto sulla vita economica e politica del paese. Soprattutto attraverso il bieco controllo dell’80% dei mass media, specialmente televisioni e giornali, Berlusconi ha guadagnato il consenso elettorale della parte più arretrata e culturalmente debole della popolazione, che ha creduto alle sue false promesse , bugie e smargiassate. Ma ciò che più conta, egli è stato sostenuto dalla grande industria monopolistica e dall’alta borghesia finanziaria, che si è servita di lui per avere le mani libere per le sue speculazioni economiche e bancarie.
Inoltre, cosa di non poco conto, Berlusconi ha avuto a lungo l’appoggio del Vaticano, che ha apprezzato la sua violenta campagna ideologica anticomunista e l’atteggiamento falsamente ossequioso dei dettami del cattolicesimo. Questo sostegno è durato fino a che non sono venute allo scoperto tutta l’ipocrisia e l’immoralità dell’uomo in cui i vertici della Chiesa cattolica avevano confidato per tanti anni.
Ma alla fine ogni aspetto del governo berlusconiano si è rivelato un gigantesco bluff e l’Italia si è svegliata sull’orlo del baratro.
Il primo segnale del risveglio l’hanno dato le donne e i giovani: il 13 febbraio del 2011 resta una giornata memorabile per il nostro paese, perché le donne scese nelle piazze di tutta l’Italia per gridare con lo slogan – Se non ora, quando? – tutta la loro indignazione e la rabbia per la lunga mortificazione sociale, politica e culturale che hanno dovuto subire sulla propria pelle per tanti anni. Il secondo segnale è venuto dalla vittoria nei referendum sulla politica energetica nucleare e la privatizzazione dell’acqua nel giugno 2011, che hanno sconfessato la politica governativa e bloccato i suoi pericolosissimi piani.
Una svolta?
Nell’autunno scorso finalmente un nuovo governo di tecnici e professori si è insediato, con l’incarico di evitare la catastrofe economica. Questo è dichiaratamente un governo di transizione, che durerà fino a quando avrà messo in atto le misure politiche necessarie per evitare la bancarotta totale del paese. Sicuramente l’Italia sta ora riguadagnando il rispetto dell’opinione pubblica mondiale, che aveva perduto quando era rappresentata dalla buffonesca, incolta e immorale figura di Berlusconi. Tuttavia negli ultimi cinque mesi una tendenza appare sempre più evidente, che non ci piace affatto: la politica che il nuovo governo sta mettendo in atto mira a rastrellare il denaro necessario per sanare il debito pubblico soprattutto fra le classi sociali più deboli, i dipendenti pubblici ed i pensionati, senza toccare gli interessi dei grandi manager e le enormi ricchezze accumulate dall’alta borghesia industriale e finanziaria. Il governo Monti si dichiara intenzionato a governare con mano ferma nel rispetto dei dettami dell’Unione Europea, ma questa fermezza si sta manifestando soprattutto nei confronti delle donne e uomini lavoratori e dei loro sindacati, al prezzo di una devastante disoccupazione di massa, soprattutto giovanile e femminile, al prezzo della perdita di molti diritti e garanzie democratiche che le lavoratrici italiane avevano conquistato in lunghi anni di lotte. Questo ci preoccupa molto e pertanto siamo pronte e ridiscendere nelle piazze per difendere i nostri diritti sociali e ripristinare le libertà democratiche.