dichiarazione di Stefano Barbieri, Segreteria nazionale PdCI
“Se la vicenda che contrappone Susanna Camusso a Maurizio Landini in merito alla firma sul Testo Unico sulla Rappresentanza è esattamente come viene raccontata dai giornali, allora siamo veramente oltre la diversità di opinioni, siamo alla follia pura.
Invece di preoccuparsi di verificare con i lavoratori se la firma su quel testo abbia un senso o no, e per me non ce l’ha ne nel merito ne nel metodo con cui si è arrivati alla firma, il Segretario generale della CGIL che fa, chiede al Collegio Statutario “(…) come si possa determinare il rimedio o la sanzionabilità del comportamento” del Segretario Generale della Fiom per le dichiarazioni rese al Comitato Direttivo della Cgil e pubblicamente in merito al Testo Unico sulla Rappresentanza e al voto degli iscritti sull’accordo.
Da non crederci. Se la Camusso pensa di affrontare il confronto interno e il dibattito congressuale a colpi di sanzioni e intimidazioni, allora davvero non ha capito niente di quello che chiedono i lavoratori al più grande sindacato d’Italia.
Meglio che ritrovi il buonsenso in fretta se non si vuole demolire il concetto di democrazia che ha sempre attraversato la storia della CGIL e, con esso, la sua stessa credibilità.