di Manuela Parlermi | su ww.pdci.it
“L’atteggiamento di Marchionne è irresponsabile. Annullare tutti i contratti stipulati provocherà un vuoto normativo e contrattuale che gli consentirà di avere mano libera sulle condizioni dei lavoratori, ma non per questo salverà l’azienda che, grazie alle sue scelte industriali, è agli ultimi posti nelle classifiche delle vendite da quando esiste”. A dichiararlo è Manuela Palermi della segreteria nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra. “Con questa scelta la Fiat si macchia anche di violazioni di carattere costituzionale. La prima è che la Fiom, non avendo firmato il miserabile accordo di Pomigliano, non potrà fare negoziati anche essendo il primo sindacato e quindi sarà cancellata dagli stabilimenti del gruppo Fiat; la seconda che le lavoratrici e i lavoratori non potranno più scegliere liberamente il sindacato cui aderire, ma soltanto quelli di gradimento del padrone. Non ci sembra che il presidente del Consiglio Monti – che ha parlato di equità e crescita – possa assistere in silenzio alla rovina industriale della Fiat e ad un altro, furibondo attacco all’occupazione. Chiami Marchionne e la Fiat, conclude Palermi, ai quali lo Stato ha sempre versato molto denaro, e chieda conto di una strategia miope e suicida.