Al di la’ della propaganda a piene mani, il jobs act di Renzi non convince affatto. È un’estensione a tre anni – senza i diritti previsti dalle leggi sul lavoro e dello Statuto dei lavoratori – del precariato per tutti i lavoratori, giovani e vecchi.
Ma il punto più grave riguarda la cassintegrazione, di cui si diminuisce drasticamente il periodo di copertura. Possibile pensare ad una cosa del genere mentre aumentano licenziamenti, chiusure di fabbriche, e c’e’ ovunque un forte ridimensionamento occupazionale? È una strada avventurista, priva di analisi dell’oggi. La preoccupazione che suscita è grande. Di fronte alla drammatica situazione occupazionale il jobs act appare un mero spot farcito delle solite idee conservatrici e iper liberiste.
Manuela Palermi