a cura della redazione de ” L’Aurora” – giornale on line PdCI Marche
Ancona, lunedi 2 dicembre: grande partecipazione alla manifestazione in piazza della sinistra unita contro la privatizzazione della Fincantieri
Per tutta la mattinata di lunedì 2 dicembre si rovescia su Ancona una cascata infinita di pioggia. Alla manifestazione fortemente voluta a Piazza Roma dall’intera sinistra marchigiana e anconetana -ore 17.oo- in appoggio alle lotte degli operai del Cantiere navale contro la privatizzazione della Fincantieri, non ci crede più nessuno. “Sotto questa pioggia non possiamo farla” – dicono le compagne e i compagni del PdCI , organizzatori della manifestazione. Tuttavia, persino dio, qualche volta, è comunista. Nel primo pomeriggio la pioggia tropicale si placa e anche se il cielo rimane nero e minaccioso torna la speranza di aprire il gazebo a Piazza Roma, di portare la cassa, i microfoni, le bandiere. Così è: gli organizzatori del PdCI decidono di tentare comunque la piazza, di non rifugiarsi al chiuso, alla sede dell’ANPI, come era stato previsto in caso di pioggia.
E’ un azzardo: persino alcuni compagni della FIOM, che aderiscono all’iniziativa, sono per ripararsi all’ANPI. I compagni del PdCI tengono duro: “ La piazza è un’altra cosa” – insistono – “ è in piazza, tra la gente che passa, tra i cittadini, che dobbiamo parlare del pericolo della privatizzazione del Cantiere navale. Coinvolgerli”. Allora si monta il gazebo, si issano le bandiere rosse, si accendono gli amplificatori, si accendono le canzoni di lotta. Ma il pericolo non è passato: il vento fa ondeggiare fortemente il gazebo, la pioggia è una minaccia continua e il pericolo è che in pochi possano fermarsi ad ascoltare.
Invece, non è così: pian piano la piazza si riempie, si srotolano le bandiere del PdCI, della FGCI, del PRC, della FIOM, della pace. Arrivano i segretari regionali del PdCI, del PRC e di SEL; arrivano gli operai del Cantiere e i dirigenti della FIOM. Si inizia, la piazza è piena, il freddo è vinto, il vento si è placato. Arriva il TG3, arrivano le telecamere delle tv private e si aprono i taccuini dei giornalisti della stampa locale. Via, si parte. Apre Fosco Giannini, segretario regionale PdCI Marche : “ Nella Legge di Stabilità di questo pessimo governo Letta-Alfano vi è il progetto di privatizzare la Fincantieri. Sarebbe un disastro, la fine della cantieristica italiana e del cantiere navale di Ancona. Non è la prima volta che i governi liberisti e conservatori italiani ci provano a regalare ai padroni e alla speculazione finanziaria i cantieri navali. Ci hanno provato negli anni ’70, negli anni ’90, nei primi anni del 2.000. Ogni volta il tentativo di smantellare la cantieristica pubblica si è infranto contro uno scoglio duro, massiccio: quello delle grandi lotte operaie, della resistenza dei lavoratori della Fincantieri , delle lotte della CGIL e della FIOM, dell’unità delle forze della sinistra. E anche oggi, siamo qui, uniti. La sinistra unita è qui per dire “NO!” alla privatizzazione del Cantiere navale di Ancona !”.
Parola a Maurizio Belligoni, segretario regionale PRC : “ Da troppo tempo, da troppi anni, le aziende e i lavoratori subiscono i processi di privatizzazione. Dalla Fincantieri alle siderurgia; dalle Poste alla Sanità pubblica; dalla Telecom all’Alitalia, le più importanti aziende pubbliche sono messe in svendita, tutti i lavoratori gettati nell’angoscia di perdere il posto di lavoro. E’ ora di invertire la tendenza, di unire le forze comuniste e di sinistra che si sono divise e sono state divise. Per rilanciare la lotta e riaprire la partita sociale”. Stefano Crispiani parla per SEL e per il Gruppo “Anconabenecomune” al Consiglio comunale: “ Questa piazza che unisce i comunisti e la sinistra, che unisce i lavoratori, è il simbolo di ciò che serve per cambiare le cose: unità! Ogni forza politica e sociale deve avere innanzitutto in testa l’unità per poter ricominciare a lottare, sconfiggere il liberismo selvaggio proveniente dall’Unione europea e dai governi nazionali ad essa asserviti. E ogni spazio deve essere quello buono per far risuonare i diritti dei lavoratori. Così è per il Consiglio comunale di Ancona: noi faremo si che anche questo spazio sia quello ove risuonino i diritti dei lavoratori del Cantiere navale !”.
E’ la volta di Pierpaolo Pullini, leader delle lotte operaie del Cantiere navale di Ancona : “ Noi non siamo ideologicamente contrari alle privatizzazioni, alla privatizzazione dei cantieri navali. Il “NO!” forte che diciamo alla privatizzazione della Fincantieri non è ideologico, ma deriva dai fatti concreti: in attesa dell’acquisto dei Cantieri navali vi sono padroni affamati di profitto immediato e speculativo; padroni e speculatori finanziari che nulla hanno a che vedere con la cantieristica navale e che trasformerebbero immediatamente gli operai in foglie al vento, in merce avariata da gettare nella spazzatura della disoccupazione. Ma i liquidatori non passeranno!”.
Prende la parola Giuseppe Ciarrocchi, segretario regionale FIOM Marche: “ Abbiamo bisogno di investimenti pubblici, non di privatizzazioni. Con gli investimenti pubblici si può creare lavoro, produzione, occupazione. Con la privatizzazione si creano solo i presupposti per la chiusura della cantieristica italiana. Ma chi vuole distruggere, il governo Letta –Alfano in testa, ha fatto male i conti, non conosce la storia di lotta degli operai dei cantieri navali italiani!”.
Dal pubblico chiede la parola, e gli è subito concessa, Marco, un lavoratore della Conero-Bus: “ Anche i trasporti pubblici sono sotto la minaccia della politica folle delle privatizzazioni. Anche noi della Conero-Bus. Allora, noi lavoratori dei trasporti abbiamo una sola cosa da dire, portando la nostra massima solidarietà agli operai del Cantiere navale di Ancona: bisogna fare come a Genova, bisogna lottare e coinvolgere, unire lavoratori a lavoratori, unire la sinistra antiliberista, come insegna questa piazza, oggi!”.
Conclude Alessandro Pagano, responsabile nazionale FIOM-CGIL della cantieristica: “ La cantieristica navale italiana è sostenuta da una grande cultura lavorativa, da una grande storia. E tuttora, al di là di ciò che si vuol raccontare, la Fincantieri è una delle più grandi aziende della cantieristica navale al mondo. Perché, allora, si vuole privatizzare? Non è la crisi della cantieristica, come si vuol far credere, a spingere il governo alla privatizzazione, a rinunciare ad una sua grande azienda. No: ciò che spinge il governo Letta-Alfano a privatizzare è la cultura liberista, la subordinazione agli ordini liberisti dell’Unione europea e alla Banca centrale europea. Noi, lottando contro la privatizzazione della Fincantieri, non difendiamo solo gli operai, ma difendiamo anche l’intero interesse nazionale!”.
In piazza, a Piazza Roma, è accaduto visibilmente qualcosa: l’unità dei comunisti e della sinistra, l’unità con i lavoratori e con le forze sindacali, con la CGIL e con la FIOM, è divenuto un sentimento, un desiderio condiviso di cambiamento. “ Questa dell’unità della sinistra è l’unica strada- conclude Fosco Giannini – “ La sola strada per uscire da questi anni bui, invertire la rotta e riconsegnare una speranza ai lavoratori e ai giovani. Costruire l’unità, lottare a fianco degli operai del Cantiere navale, non lasciarli mai soli: cominciamo subito a praticarla, questa unità – chiude Giannini – : il prossimo 12 dicembre saliamo tutti sui pullman della FIOM, i pullman diretti a Roma, per protestare sotto Palazzo Chigi contro la privatizzazione della Fincantieri!”. Ed è “Bella Ciao” a chiudere la manifestazione, a mettere un segno forte di sinistra all’unità della piazza.