«I cosiddetti ‘esodatì non sono persone che non hanno scelto di non lavorare più, bensì hanno perso per tanti motivi il lavoro che avevano. Si tratta di imprese che ad esempio non ci sono più, perchè in molti casi hanno chiuso, o le imprese che hanno riorganizzato sulla base del fatto che hanno messo in esubero e quindi esodato centinaia di persone o piccole aziende che hanno totalmente chiuso, insomma vorrei sapere se queste aziende sono disponibili a riprendersi questi lavoratori. A me pare un momento in cui le aziende licenziano, un momento in cui il tema purtroppo è diventato quello dei licenziamenti, anche quelli collettivi, e quindi come si fa ad improvvisare su un problema così forte che riguarda diverse centinaia di migliaia di persone?». Lo spiega Vera Lamonica, Segretario Confederale dela Cgil, intervistata al Gr Rai.
«Intanto il governo nel momento in cui ha varato la manovra sulle pensioni che ha provocato tanti disastri, questo è uno -continua Lamonica- ma ne vedremo altri, sapeva bene dell’esistenza di questo problema tant’è che aveva messo in previsione un’investimento di risorse, una cifra piccolissima, per far fronte a chi non aveva più il lavoro a causa di accordi di questo genere. Il problema è che il governo ha valutato sulla base di dati sbagliati, non ha fatto un censimento di quello che realmente era la situazione. Quello che è scandaloso è che ad oggi il governo, il Ministero del Lavoro, e sollecitiamo in questo senso, innanzitutto deve chiedere all’Inps, che è scandaloso non l’abbia fatto, un monitoraggio ufficiale di quante siano le persone interessate e poi deve indicare una soluzione». Lamonica, infine, si augura un segnale dal Governo prima della manifestazione unitaria del 13 aprile: «Speriamo che il ministro del lavoro convochi un tavolo e speriamo che ci dica che, non solo il problema è risolvibile, perche lo è, ma che non può farlo in tempi molto lunghi. Il governo deve dire incominciare a dire come vuole risolverlo».