Lavoro, da ‘Pd dica no’ a ‘stacchi spina a Monti’: elettori in rivolta sul web

da http://www.adnkronos.com

bersani pdRoma, 21 mar. (Adnkronos) – Il Pd voti contro la riforma del lavoro. Il Pd stacchi la spina al governo Monti. O, per lo meno, Pier Luigi Bersani faccia decidere la ‘base’ con un referendum tra gli iscritti. Il web diventa lo ‘sfogatoio’ di quegli elettori del Pd critici con la riforma del mercato del lavoro proposta dal governo Monti. L’art. 18 è il punto, ovviamente, caldo.

Il sostegno del Pd all’esecutivo del Professore non convince più tanto i militanti democratici che chiedono al segretario Bersani di prendere una posizione netta. “Il Pd se continua ad appoggiare Monti deve smettere di definirsi di sinistra”, scrive Antonio.

“Che la sinistra e il Pd facciano la loro parte in Parlamento, anche sfiduciando il governo se necessario. Al presidente della Repubblica, che stimo, chiedo di far sentire la sua voce”, rincara Tommaso. Aggiunge un altro: “Spero che, oltre alla Camusso, qualche politico, degno di questo nome, si opponga a questo indegno tentativo di spezzare le gambe ai lavoratori. Bersani: se ci sei, batti un colpo!”.

E Roberto chiede che siano gli iscritti a decidere se la riforma è ‘potabile’ o no, per dirla alla Bersani. “Il Pd riunisca al piu ‘presto i suoi iscritti, li faccia esprimere e poi si decida. Non si permetta di scegliere sulla mia vita e sul mio lavoro, se chi lo decide non ha mai fatto ‘na jurnate e fatiche'”, scrive sulla pagina Facebook di Bersani.

Gli elettori del Pd critici sulla riforma chiedono a Bersani di prendere una posizione netta. “Bersani per amore del Pd non cedere e soprattutto per gli operai che ti votano e quelli che non ti votano non cedere”, scrive Gabriele.

E c’è chi mette sotto accusa le divisioni del Pd. “Purtroppo dopo le pensioni anche questa partita sembra persa, colpa a mio avviso di un atteggiamento ambiguo del Pd il quale sta a discutere per le poltrone della Rai e nomine varie, ma poi lascia passare tutte le contro-riforme nel mondo del lavoro”, scrive Franco Chiocca.

Phoenicus attacca il ‘delirio governista’ di Enrico Letta. “A questo punto e’ innegabile la profondissima spaccatura che segna il Paese Italia. Peccato che il miope Pd non veda (o fa finta) quello che accade”. E Luca si schiera con Stefano Fassina: “Caro segretario credo che per il Pd sia la prova del nove, se facciamo passare questa e’ la fine, sento che Fassina ha le idee chiare, sosteniamolo e sosteniamo la Cgil….”. Aggiunge Alberto su Facebook: “Bersani appena un mese fa diceva di provare vergogna per il trattamento riservato alla Grecia…e ora che lo stesso trattamento sta per essere riservato all’Italia, che dice?”.

Quanto poi all’intenzione di Bersani di spostare in Parlamento l’impegno per migliorare la riforma, in pochi credono che sarà possibile. “Ora si pronunci ‘seriamente il Parlamento’. Questa frase, pensando da chi e’ composto, fa troppo riderissimo”, scrive Giko e aggiunge Giovanna: “Ma se il Parlamento è a maggioranza di centro destra?????….è come parlare di aria fritta!!!!!!”. E Diego sulla pagina Facebook di Bersani mette in guardia il segretario dai contraccolpi elettorali se il Pd sosterra’ la riforma: “Monti: questione chiusa. Questa non e’ esattamente l’immagine di una persona che possa garantire la nostra fiducia. A questo punto ognuno si prenda le proprie responsabilita’. Il rischio di perdita di totale fiducia della maggior parte del nostro elettorato e’ troppo alto”.