Fim e Uilm ancora una volta scelgono la strada della piattaforma separata, si sottraggono alla misurazione della loro reale rappresentatività, antepongono il loro interesse al diritto dei metalmeccanici ad avere un vero contratto nazionale, oggi la cosa più importante ma anche la più difficile.
Fim e Uilm non si preoccupano del diritto dei lavoratori metalmeccanici a rivendicare:
– i due livelli contrattuali – nazionale e aziendale – distinti e tra loro integrativi;
– un contratto nazionale senza deroghe, che allarghi le proprie tutele a tutte le forme di lavoro, valido per tutti i lavoratori, a partire dai minimi salariali che devono diventare il salario minimo legale;
– la defiscalizzazione degli aumenti salariali nazionali nei confronti del governo.
La Fiom per realizzare una trattativa con Federmeccanica e riconquistare il contratto nazionale, prima con diversi incontri unitari e poi con le decisioni assunte dalla propria assemblea nazionale, ha chiesto a Fim e Uilm di definire una piattaforma unitaria o, in ogni caso, un percorso condiviso per arrivare a un accordo unitario. Per garantire validità ed esigibilità del Ccnl abbiamo chiesto a Fim e Uilm di definire: