I comunisti con la FIOM e gli sfruttati; Monti con Marchionne ed i privilegiati

di Antonio Frattasi, segretario Federazione PdCI Napoli

napoli fiom 05NAPOLI, 7 FEBBRAIO, PIAZZA DEI MARTIRI:  IL PDCI SA DA CHE PARTE STARE

La FIOM,per le sua tenacia ed il valore sociale  e politico  delle battaglie che ha condotto e che  sta conducendo, è oggetto, da tempo,  di un attacco  virulento da parte  dei  vertici aziendali FIAT. Mai le classi dirigenti del capitalismo italiano   avevano,negli ultimi decenni, raggiunto   l’aggressività dei toni e l’ arroganza con le quali oggi Marchionne  si rivolge  agli operai, particolarmente  a quelli iscritti alla FIOM. Agnelli e Romiti -che certamente non erano degli sprovveduti e che in alcuni momenti della vita   dell’ azienda   fecero ricorso alla mano pesante- erano comunque  convinti  della necessità,nonostante la contrapposizione degli interessi,  del  confronto dialettico  con il sindacato di classe. Oggi, invece, Marchionne ed il management  da lui guidato puntano  al  soffocamento di ogni voce critica ed  alla discriminazione faziosa contro quegli operai che non si piegano ai loro ricatti.

 Vi sono  lavoratori  che vorrebbero  poter continuare a dimostrare    le proprie capacità professionali ma  l’ azienda li emargina, li ghettizza, ne mortifica l’intelligenza soltanto  perché  essi sono  consapevoli della propria dignità di persone e  perché rivendicano  orgogliosamente  la  propria appartenenza ad una sigla sindacale che nella storia d’ Italia  è stata  ed è punta d’avanguardia  nelle lotte  sociali. Come ha giustamente affermato il coraggioso giornalista Riccardo Iacona esistono due Marchionne : l’ amministratore delegato della Fiat-Chrisler, gruppo internazionale che,per la propria sopravvivenza, sarebbe disposto a tagliare dei rami,anche in Italia(in un’intervista al Corriere della Sera ha  ammesso che nella sua visione strategica non esclude  di chiudere 2 stabilimenti su 5 esistenti in Italia) ; ed il Marchionne politico che sostiene il governo Monti e lo spinge ad introdurre speditamente  ulteriori strumenti di flessibilità nel mondo del lavoro.  Il Marchionne pensiero  coltiva l’ ambizione di modellare non soltanto la Fiat , ma la società intera.  Dietro certe dichiarazioni  del condottiero  canadese italiano vi è  sicuramente una precisa strategia  aziendale, ma anche una visione autoritaria   dei rapporti sociali. In questa fase complessa e  difficile della vita sociale ed economica  del nostro Paese sono a rischio i destini di centinaia di migliaia di lavoratori, ed è in grave pericolo la democrazia intesa come partecipazione di massa alle  scelte che riguardano la  collettività. Lo sciopero del 9 marzo indetto dalla FIOM e la grande manifestazione che si è tenuta a Roma hanno rappresentato appuntamenti importanti per tutti i cittadini e i lavoratori che continuano a credere nella necessità di una società giusta, libera, democratica, non fondata sull’ arroganza di classe e sul profitto. Pensionati, docenti,studenti, intellettuali,professionisti  devono sentire  la necessità di sostenere le ragioni della FIOM  come dovere  innanzitutto etico. Nessun cittadino democratico  può pensare che la manifestazione del 9 marzo sia stata cosa che ha riguardato soltanto gli operai ed i lavoratori metalmeccanici.

Il 7 marzo noi comunisti italiani della Federazione di Napoli  abbiamo sostenuto la lotta della FIOM  con un presidio sotto la sede dell’Unione degli Industriali a Piazza dei Martiri, “ il salotto buono della città”. Abbiamo scelto uno dei luoghi più eleganti  di Napoli, da sempre  punto  di incontro preferito dalla borghesia napoletana (una canzone degli anni cinquanta, cavallo di battaglia di Roberto Murolo, descriveva ironicamente  le conversazioni   oziose dei  rampolli  di buona famiglia seduti nei caffè della piazza) per conferire maggiore valore simbolico al nostro presidio.  A Palazzo Partanna(un edificio storico del Settecento) ha sede la Confindustria napoletana; nella stessa piazza,proprio di fronte a Palazzo Partanna,  vi è la più grande  delle 4 librerie  Feltrinelli  esistenti in città. Abbiamo costruito la nostra  iniziativa  con grande convinzione, certi che il nostro contributo sarebbe stato in qualche modo utile alla mobilitazione Fiom per il giorno 9.   Abbiamo  sventolato  davanti alla sede della Confindustria napoletana le bandiere del nostro partito, ci siamo raccolti dietro uno striscione sul quale era scritto con grande evidenza  lo slogan:“I comunisti con la FIOM e gli sfruttati; Monti con Marchionne ed i privilegiati”.   Eravamo  più di venti tra compagne e compagni: vi erano i giovani della FGCI, la segreteria provinciale di Napoli quasi al completo, compagni del centro storico della città e di alcune realtà della provincia. Abbiamo diffuso volantini, scattato foto e girato filmati, abbiamo poi  improvvisato un piccolo corteo che da Palazzo Partanna ha raggiunto la vicina Libreria Feltrinelli, dove abbiamo sostato per alcuni  minuti ,per tornare nuovamente  davanti alla sede della Confindustria. Abbiamo sensibilizzato i cittadini, chiarito quanto sia importante la manifestazione della Fiom.Abbiamo  suscitato un po’ d’interesse ed attenzione nei passanti,  portato” il conflitto” nella cittadella del potere,  ma credo, e questo per noi deve  essere il significato prevalente dell’ iniziativa, abbiamo fatto comprendere alla gente, anche a chi ha sdegnosamente rifiutato il nostro volantino, che il Partito dei Comunisti Italiani sa da che parte stare.

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