Dichiarazione di Stefano Barbieri, segreteria nazionale PdCI, responsabile Lavoro
Gli emendamenti che hanno corretto il Decreto Legge Poletti sul lavoro peggiorano un testo che, già com’era in origine, di fatto aumentava la flessibilità, stabilizzando il concetto di povertà e precarietà soprattutto per le nuove generazioni, aggiungendosi allo smantellamento generale di quasi tutti i diritti acquisiti, dal salario all’art. 18, per i pochi fortunati che il lavoro ancora ce l’hanno.
La modifica dei contratti a tempo e di alcune norme sull’apprendistato, la cancellazione dell’obbligo di assunzione a tempo indeterminato trasformata in sanzione pecuniaria per i datori di lavoro che non rispettano il tetto del 20% di lavoratori precari, sono di fatto peggioramenti ulteriori al testo iniziale che danno il via libera alla illegittimità dei rapporti e continuano ad indicare nell’aumento della precarizzazione l’unica strada da seguire per riformare il mercato del lavoro.
Il combinato disposto tra il nuovismo renziano e le spinte ultra liberiste della destra al governo, ha prodotto un Decreto che le forze della sinistra e il sindacato devono contrastare senza indugio.
Ci ostiniamo a proporre ad esse, alla sinistra politica sociale e sindacale la costruzione di un fronte unitario che, a partire dal Decreto Poletti, si batta per frenare la deriva di questo Paese verso un peggioramento senza fine delle condizioni di chi vive del proprio lavoro.
Noi ci siamo e siamo pronti.