di Daniele Di Nunzio e Giuliano Ferrucci*, IRES CGIL | da rassegna.it
Il punto della situazione su giovani adulti e mercato del lavoro. Pessimi i dati dell’occupazione e quelli riferiti alle retribuzioni. Cresce lo iato tra titolo di studio e qualifica professionale
La crisi internazionale ha messo a nudo le debolezze strutturali del nostro paese, di un contesto in cui pagano soprattutto i soggetti più deboli, a partire dai giovani che entrano (se entrano) in un mercato del lavoro caratterizzato dalla progressiva erosione dei diritti e delle tutele. Di seguito focalizziamo l’attenzione sui giovani (15-24 anni) e sui giovani-adulti (25-34 anni), al fine di illustrare le specificità generazionali dell’occupazione e i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni. A questo scopo abbiamo elaborato i dati Istat riferiti al primo semestre del 2007 (anno di minimo della disoccupazione in Italia) e al primo semestre del 2012 (ultimi dati disponibili per analisi ad hoc).