Il sindacato dopo il Cdm del 24 dicembre. “Altro che tutele, si passa alla ‘monetizzazione crescente’ dei diritti. I lavoratori potranno essere licenziati anche senza giusta causa ottenendo il solo indennizzo. La mobilitazione continua forte e decisa”
“Dalle tutele si passa alla monetizzazione, si cancella il lavoro a tempo indeterminato e si penalizzano i giovani rendondoli precari a tempo indeterminato”. Così, in una nota, la Cgil commenta il decreto legislativo approvato dal governo nell’ultimo Consiglio dei ministri, in materia di Jobs Act.
“Alla luce del Decreto approvato in Consiglio dei Ministro lo scorso 24 dicembre – spiega il sindacato -, appare chiaro che il rilancio del contratto a tempo indeterminato passa attraverso la sua precarizzazione. Con il decreto al posto delle tutele crescenti si passa alla “monetizzazione crescente” dei diritti. I lavoratori (operai, impiegati e quadri), infatti, potranno essere licenziati anche senza giusta causa ottenendo il solo indennizzo e questo varrà per i licenziamenti economici, per quelli disciplinari e per quelli collettivi”.