Una “sinistra” che si sieda dalla “parte del torto”

da www.tribunodelpopolo.it

Pubblichiamo come contributo alla discussione

Chi stabilisce cosa è giusto e cosa è sbagliato? Ciò che oggi viene considerato giusto magari non lo era cinquanta anni fa, e viceversa. Il motivo di questi cambiamenti è che la realtà non è immobile e immutabile bensì cambia continuamente, così come cambiano anche le percezioni della stessa a seconda dei rapporti di forza messi in campo dai diversi segmenti della società. Così cinquant’anni fa era ritenuto sacrosanto sognare una società più giusta ed egualitaria mentre oggi questa stessa aspirazione viene percepita come una mera “utopia”, con lo stesso significato della parola “utopia” che ha acquisito una forte connotazione negativa, e non potrebbe essere altrimenti in una società dove tutto ciò che conta è il “tutto e subito qui e ora”. In una società dove ha vinto il concetto dell’ “io” contro il “noi”, dove l’individualismo e il soddisfacimento delle aspirazioni del singolo sono l’unico valore che si deve imporre su qualsiasi cosa, non sorprende che i movimenti sociali e politici che richiamano a un senso di comunità, giustizia sociale e redistribuzione siano ai minimi storici in paesi come l’Italia ad esempio.

CONTINUA A LEGGERE