Se quattro direttori vi sembran pochi… La sanità pubblica in Veneto

di Marina Alfier, Partito dei Comunisti Italiani – FDS Veneto

pdciI tagli alla sanità pubblica e ai servizi, decretati dal governo Monti, sommati a quelli già attuati da prima , sono degni di un paese incivile; essi colpiscono le fasce popolari deboli e già prosciugate dagli effetti della crisi economica. Della sanità pubblica hanno soprattutto bisogno coloro che non riescono a pagare “l’offerta privata” a prezzi indicibili. Già costretti a sborsare tikets e balzelli vari per curarsi; a subire i tempi di liste d’attesa infinite; a dover pagare le prestazioni in libera professione per essere seguiti dal medico di fiducia e….tutto il resto, noi tutti ci vedremo ridurre ulteriormente servizi essenziali e diritti fondamentali.

Si! perchè il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione Italiana e francamente non si comprende perchè, a violarne i principi, siano proprio i massimi organi dello Stato.

La nostra domanda è semplice: perchè la “revisione di spesa” introdotta dal governo dei professori e dei banchieri, al fine di fare “economia” nella pubblica amministrazione, non mette mano alla struttura politico-amministrativa e dirigenziale delle ASL? Come non si sapesse che esse, considerate appunto “aziende” sono dotate di ben 4 direttori; quello generale di nomina politica e ovviamente, per cascata, anche tutto il folto indotto; come se non si sapesse che tutti LORO sono pagati fior di quattrini; stipendi milionari mai manomessi, che sottraggono risorse a ciò che serve veramente: ospedali, strutture territoriali, medici, infermieri, farmaci, mense ecc.

Perchè la scure non si abbatte su questi apparati ridotti ad essere carrozzoni improduttivi e incapaci di vera organizzazione aziendale?Si cominci a tagliare ciò che non serve anzichè i servizi socio assistenziali e sanitari di cui la gente ha bisogno.

Il governatore del Veneto, leghista “disobbediente a parole” ad uno Stato autoritario e centralista, come egli lo definisce, cominci a dare il buon esempio e non proceda alla nomina dei direttori generali delle ASL venete. E se proprio fosse costretto, metta un tetto di decenza ai loro stipendi dorati e ai loro benefit, calcolati esclusivamente sulla capacità di ridurre i costi e di mercificare la salute altrui ( LORO si curano nelle cliniche private o all’estero), accelerando i nefasti processi di una privatizzazione che sembra non fermarsi più.