Salvini a Bologna. I numeri. Le responsabilità di Merola e del Pd.

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La “grande” manifestazione della Lega a Bologna, preparata per mesi e con promesse di blocco del paese, ha rivelato cos’è in realtà quel partito: un fenomeno essenzialmente mediatico, con una scarsa militanza, ristretta a fasce anziane del Nord Italia. La piazza occupata dagli stand del Cioccoshow e generose fotografie di tutti i media non possono nascondere le ridicole cifre che sono state mostrate da Wu Ming: dopo mesi di organizzazione, a Bologna si sono presentati non più di 12-15’000 persone, tra cui vi erano anche i militanti di Berlusconi e della Meloni.

Una cifra questa che non supera le tante persone che hanno manifestato a Bologna contro Salvini. Dispiace che le tante manifestazioni presenti in città non abbiano potuto unirsi in un unico corteo: antiche e inutili rivalità hanno impedito che l’opposizione fosse più forte ed evidente.

Questa mobilitazione ha visto una grande partecipazione di giovani, specialmente studenti universitari e medi, e di immigrati, ma non è riuscita a coinvolgere il resto della città, se si fa eccezione per la bellissima mobilitazione del Pratello. L’allarme per possibili scontri, sparse a piene mani nei giorni scorsi, hanno contribuito a tenere lontano la popolazione dalle manifestazioni. 

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