di Stefano Fassina, responsabile Economia del Partito democratico | da www.ilfoglio.it
Il montismo, l’Europa, la miopia del sindaco di Firenze, la nuova fase. Fassina spiega perché il Pd di Bersani è alternativo alla politica economica dei tecnici portata avanti dai neo-liberisti alla Renzi
Proviamo a iscrivere la metafisica discussione sul Monti-bis al tornante storico nel quale siamo. Nell’area euro, non siamo sulla rotta giusta. Anzi, siamo su una rotta di aggravamento degli squilibri macroeconomici. Come correttamente riflesso dagli spread sui titoli decennali dei Piigs, i rischi di rottura della moneta unica e di disgregazione europea sono sempre più elevati.
Perché? Per scelte politiche inadeguate ad affrontare il problema di fondo dell’euro: le divergenze di competitività tra le sue aree. Sin dall’inizio, i padri fondatori dell’euro sapevano bene che l’Eurozona non era un’area monetaria ottimale. Purtroppo, però, l’egemonia conservatrice prevalse e si affidò la soluzione esclusivamente alla disciplina di bilancio e al mercato unico (più un pizzico di Fondi strutturali). Una strada senza uscita. Per molte ragioni. Primo, perché non è vero che l’economia si autoregola una volta eliminato l’intervento pubblico considerato irrimediabilmente nocivo.