Il presidente della commissione di vigilanza, on. Zavoli, pur nella sua autorevolezza, fa finta di non capire il nodo del problema. Dire oggi che non esiste la figura del candidato premier è una interpretazione burocratica e interessata della legge sulla par condicio. Sono più di quindici anni che votiamo per i candidati premier e per la prima volta viene negata una realtà di fatto. Il vero problema è che si vogliono zittire le voci critiche tra cui Rivoluzione civile di Antonio Ingroia e lasciare campo libero al trio Bersani, Berlusconi e Monti. Declassare i candidati premier alla stessa stregua dei partiti inseriti dentro le coalizioni è una violazione grave del principio democratico di informazione pluralista.
Orazio Licandro, coordinatore segreteria Pdci – candidato Rivoluzione civile