Maurizio Landini a “Junge Welt” sul quadro politico italiano

landini-w300Il sindacato metalmeccanico italiano fa capire di volere un dialogo con il Movimento 5 Stelle. Ne abbiamo parlato con Maurizio Landini, Segretario generale della Fiom-CGIL

D: Cipro ruba tutta l’attenzione dei media, ma anche il risultato delle elezioni italiane provoca nella Ue e nei mercati finanziari nervosismo e accesi dibattiti. Che ne pensa?

R: Come in altri paesi europei, anche da noi l’elettorato ha respinto in modo chiaro la politica dell’austerità. Chi ha perso è il presidente del consiglio Monti e tutti coloro che hanno sostenuto il suo governo. Per questo hanno subito delle pesanti perdite di consenso. Il vero vincitore è Grillo che è stato votato con l’auspicio che cambi finalmente qualcosa. Il trenta percento degli italiani poi o non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla, una percentuale che non ha precedenti.


D: Anche Sel e Rivoluzione civile non sono andati bene…

Anche loro sono stati percepiti come parte del vecchio sistema. Non si è creduto nella loro capacità di cambiamento. Il messaggio di Grillo è stato solo quello di dire: noi siamo il cambiamento, tutti gli altri no. Se si fosse votato subito dopo la caduta del governo di Berlusconi nel novembre 2011, ci saremmo risparmiati tutte le riforme di Monti. Non solo non ci hanno portato fuori dalla crisi, hanno inveceanche aggravato le disuguaglianze. Le forze politiche, che hanno sostenuto Monti nella sua riforma delle pensioni, e nello smantellamento dei diritti, sono andati pesantemente in crisi nell’anno in cui ha governato. E Grillo ha saputo approfittarne.

Sembra che anche molti lavoratori e iscritti al sindacato abbiano votato 5 Stelle.

Molti lo hanno votato di sicuro. Lo abbiamo visto anche nelle assemblee di fabbrica. Nessuno dei partiti tradizionali è stato in grado di reagire con risposte adeguate alla rabbia e alla delusione dei lavoratori e delle lavoratrici.

Grillo però ha detto che bisogna abolire i sindacati. Perché in tanti iscritti anche alla Fiom lo hanno allora votato?

Certamente non per questo motivo, altrimenti non avremmo un aumento di iscritti. Gli elettori e le elettrici hanno pensato una cosa semplice: non votiamo per questo o quel punto programmatico di Grillo, ma per il cambiamento. Grillo è la risposta al vuoto sempre maggiore della rappresentanza politica e sociale.

Dalle urne sono usciti tre poli che non sono in grado di formare un governo. Nei due rami del parlamento le maggioranze sono diverse. Il paese è ingovernabile?

Il risultato del voto a me non fa paura e neanche Grillo né i suoi deputati. Credo che bisogni confrontarsi sui contenuti, così come già lo abbiamo fatto noi con il Movimento 5 Stelle. Abbiamo urgente bisogno di un governo che crei posti di lavoro, assicuri il finanziamento della cassa integrazione e faccia un’efficace politica industriale.

Ha parlato di vuoto di rappresentanza. Questa critica non riguarda anche i sindacati?

Assolutamente. Se non cambiano, verranno percepiti prima o poi come casta. Questo si può evitare solo rendendoli più democratici. I lavoratori possono eleggere i deputati in parlamento, ma non i loro rappresentanti. Hanno bisogno di democrazia e diritto di voto. Per questo dobbiamo tornare a essere rappresentanza di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, anche quelli con con contratti atipici.

(traduzione di Paola Giaculli)