Le elezioni in Italia mostrano un quadro di ingovernabilità

La redazione di Vermelho, portale web del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

newsdalmondo bannerTraduzione di Erman Dovis per Marx21.it

Un quadro di confusione e ingovernabilità politica è il risultato più evidente delle elezioni italiane. Nessun partito o coalizione ha ottenuto abbastanza seggi alla Camera e al Senato per formare un governo stabile e già si discute la convocazione di nuove elezioni.

La coalizione centro-liberale guidata dal segretario del Partito Democratico (PD), Pier Luigi Bersani, ha ottenuto il 29,54% dei voti (340 deputati), 29,18% contro la coalizione di destra di Silvio Berlusconi (124 deputati). Al Senato, ha ottenuto 31,63% dei voti (119 seggi), contro il 30,72% della coalizione di Berlusconi (116 posti). Il Movimento a cinque stelle, del comico Beppe Grillo, ha invece raggiunto il 25,55% alla Camera (108seggi) e il 23,80% per il Senato (54 seggi).


La coalizione dell’ex Primo Ministro Mario Monti, è stata sonoramente sconfitta, con il 10,54% dei voti alla Camera e il 9,13% al Senato.

“E ‘evidente che il paese sta attraversando una situazione molto delicata, sostiene Bersani, evidenziando come il complesso sistema elettorale minacci la governabilità. “Il risultato ottenuto sarà amministrato tenendo conto degli interessi dell’Italia“, ha detto.

Le forze della sinistra, raggruppati nella “Rivoluzione Civile” coalizione sotto la guida di Antonio Ingroia, sono state sconfitte. La coalizione non è riuscita infatti a raggiungere la soglia di sbarramento del 4%, lasciando i comunisti fuori dal Parlamento.

Fausto Sorini, della Segreteria Nazionale del Partito dei Comunisti Italiani (Pdci), ha rilasciato una dichiarazione sulla sconfitta delle forze di sinistra in Italia:

Il risultato elettorale della lista di Rivoluzione Civile è negativo, non è possibile sottovalutare la portata di questa sconfitta” afferma Sorini.

Il dirigente comunista sottolinea la necessità di un’analisi accurata: “Non dobbiamo sottrarci ad un severo esame critico e autocritico, che vada ben oltre la contingenza elettorale e investa tutti gli aspetti del nostro lavoro e della nostra organizzazione.”

Secondo il dirigente del PdCI, questa autocritica deve evitare infruttuose e superficiali autoflagellazioni:non tutto dipende dalla nostra volontà o capacità soggettiva, soprattutto quando ci si scontra con forze soverchianti .

Per Sorini sono due priorità del partito in questo momento: non disperdere il patrimonio unitario di energie positive e progressive che abbiamo costruito nella campagna elettorale e non disperdere – pur nelle accresciute difficoltà della nuova fase – un patrimonio di idee, di quadri e militanti comunisti che non intendono rinunciare al progetto strategico della ricostruzione del loro partito in Italia.

Paolo Ferrero, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che pure apparteneva alla “rivoluzione civile”, ha pubblicato sul sito del social network Facebook: “E ‘grande la delusione e lo scoraggiamento. Voglio ringraziare i compagni e proporre una riflessione. I dati parlano chiaro: abbiamo perso. La “rivoluzione civile” è stato schiacciata tra il voto di protesta a Grillo e il voto utile dato a Bersani

Fabio Amato, anche di Rifondazione Comunista, ha postato su Facebook: “Dopo tutto, continuiamo a combattere, perché ciò che alimenta la nostra passione non è una elezione, ma la convinzione testarda che ci può essere una società più giusta.”