di Giacomo Montis | da www.oltremedianews.com
Antonio Ingroia apre alla candidatura, chiesta al Csm l’aspettativa elettorale. Intanto De Magistris e Orlando lavorano ad una sinistra rosso-arancione. L’obiettivo dei due sindaci è formare una grande coalizione dei progressisti aperta a Pdci, PD e Sel.
Legalità e uguaglianza, su questi due cardini un pezzo di sinistra chiede al PD di allargare la coalizione per un “serio governo riformista”. Il magistrato Antonio Ingoia questa volta sarà presente di persona ed è lui il promotore dell’iniziativa insieme ai sindaci di Napoli e Palermo Luigi De Magistris e Leoluca Orlando. Una ulteriore spinta per la costruzione di una sinistra rosso-arancione il cui obiettivo principale è quello di tenere alta la pressione sul Partito Democratico affinché l’alleanza “Italia bene comune” allarghi i suoi confini a sinistra invece di sbilanciarsi troppo verso il centro dei moderati.
Il lancio della nuova iniziativa che si terrà venerdì 21 a Roma, segue di pochi giorni la nascita del movimento di De Magistris e avviene nel pieno della turbolenza politica scatenata dalle voci di una possibile discesa in campo del premier Mario Monti. Una scelta che potrebbe influenzare non poco la composizione delle squadre che si preparano a correre per la campagna elettorale. L’iniziative ruota attorno al manifesto “Io ci sto”, dieci punti centrati su legalità e democrazia e preceduti da un preambolo che ricorda l’art. 1 della Costituzione italiana “una Repubblica fondata sul lavoro”. Dieci punti (il testo integrale dell’appello è pubblicato a parte) che vanno dal rafforzamento della laicità dello Stato alla centralità della scuola pubblica, da un impegno forte nella lotta alla mafia alla difesa dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, dalla trasparenza nella gestione della cosa pubblica alla necessità di una nuova questione morale.
Il punto cruciale dell’iniziativa del 21 è, tuttavia, la volontà esplicita di “aprire un confronto con i movimenti e le forze democratiche del paese” in quanto i punti programmatici si intendono come “dieci linee guida per un serio governo riformista e democratico”. Una risposta alla domanda su cosa significhi essere riformisti oggi contro un uso capovolto della parola.
L’appello è dunque un nuovo e forte messaggio a Pierluigi Bersani affinché apra un confronto con un pezzo importante di società e di mondo politico di sinistra che non si pone né in modo antagonista né in alternativa al centrosinistra ma che, al contrario, intende verificare una convergenza sulle questioni concrete, su punti di programma che si ritrovano anche nella piattaforma della coalizione. Una domanda a cui il segretario del PD dovrà dare una risposta in tempi brevi per chiarire se l’alleanza PD – SEL – PSI abbia intenzione di allargare i proprio confini oppure intende subire i veti del centro conservatore che nel frattempo si sta muovendo per opporre alla candidatura a premier di Bersani quella di Mario Monti.
Il primo commento positivo è quello di Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani secondo il quale “L’assemblea del 21 dicembre lanciata da Antonio Ingroia e i sindaci di Palermo e Napoli è un’occasione straordinaria per costruire una sinistra fondata sul binomio legalità-uguaglianza che apra una nuova stagione progressista in Italia..”. A stretto giro arriva anche l’apprezzamento di Oliviero Diliberto: “L’appello di Antonio Ingroia, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando è molto importante.- afferma il segretario del Pdci – Va nella direzione della costruzione di una sinistra più larga, aperta ai movimenti e alla società civile: il Pdci è pronto a fare la sua parte, a partire dall’assemblea del 21 dicembre.” E poi prosegue: “Il perno di questo progetto sono uguaglianza e legalità, come è evidente dai 10 punti presentati, da tempo le nostre stesse coordinate. Io credo che, a partire da questi temi, un confronto con il Pd e il centro-sinistra non sia solo auspicabile ma sia anche possibile.”
Dopo gli arancioni di De Magistris il fronte della “sinistra costruttiva” si allarga e mette sul piatto idee e proposte. Nessun quarto polo, per adesso, ma una chiara offerta di interlocuzione a Bersani e Vendola che prima o poi dovranno battere un colpo.