La manifestazione del 12 maggio: un impegno straordinario!

di Fabio Nobile | da http://fabionobile.wordpress.com

roma 120512 fdsLa direttrice catastrofica presa dall’Europa nella gestione della crisi, vede in Monti l’interprete più conseguente. Mentre lo spread sale e scende.
 

La partita vera, quindi, si gioca in Europa, ma per partecipare a quella partita, noi dobbiamo saper affrontare la situazione nel nostro Paese.
 

Come ci siamo più volte detti, la sospensione della democrazia è la cornice dentro cui il crimine contro i lavoratori viene perpetrato in Italia ed in Europa. E questo è un dato da non dimenticare nelle nostre riflessioni, perché tale sospensione è resa possibile in Italia dal sostegno delle maggiori forze politiche (PD;PDL;Terzo Polo) e del Presidente della Repubblica.
 

Dopo l’attacco alle pensioni, i tagli, le tasse e l’accelerazione delle procedure per le privatizzazioni ecco la controriforma del mercato del lavoro. Viene definita storica dal Presidente del Consiglio. Un tassello, dice Monti, fondamentale per rilanciare la crescita.

Ebbene mentre la Confindustria e la destra chiedono lo scalpo dei lavoratori, considerando ancora non sufficiente quanto scritto sul disegno di legge, il Pd e la Cgil parlano di un risultato strappato sull’art.18. Seppure nella CGIL permane la critica sulla riforma complessiva, tale critica scompare nel PD. Ma risultato strappato per cosa e per chi? In realtà l’art. 18 è superato, la precarietà è per tutti, con l’aggiunta drammatica della riduzione degli ammortizzatori sociali. Un provvedimento devastante.

Ebbene mentre in Spagna, piuttosto che in Portogallo, in Grecia e in Francia la sinistra di classe, i comunisti e le organizzazioni sindacali più combattive stanno organizzando un livello di mobilitazione mai conosciuto in questi anni, da noi tutto è più difficile. Il ruolo del PD, la debolezza e le incertezze della sinistra e con essi le contraddizioni della CGIL mettono il freno a mano tirato ad una mobilitazione di massa quanto mai necessaria.
 

D’altra parte il Governo Monti-Napolitano e la stagione che ha aperto si pone l’obiettivo di modificare il quadro politico e di normalizzarlo. Lo stesso attacco della magistratura alla Lega e a Lusi, pur evidenziando il desolante quadro corruttivo di quei partiti e non credo che le “sorprese” siano finite, viene utilizzato per delegittimare ulteriormente la politica, per affondare i colpi delle cosiddette riforme. Legge elettorale, riforme istituzionali, tutte questioni aperte, ma che a quanto pare puntano a chiudere per costruire la futura legislatura ad immagine e somiglianza dell’ultima fase di questa.
 

Ma gli effetti delle politiche di Monti stanno cominciando, assieme all’aggravarsi della crisi, ad essere avvertite dai lavoratori e dai settori popolari, e la stessa debacle giudiziaria della Lega e le difficoltà del PD aprono spazi per la ripresa di una sinistra credibile e determinata. Uno spazio che risiede in primo luogo in quella larga fascia della classe lavoratrice che ha ingrossato le fila degli astensionisti, senza dimenticare che in questi anni si è spostata a destra. Uno spazio, quindi, mai scontato. Dobbiamo essere coscienti , infatti, che senza l’iniziativa decisa della sinistra, il qualunquismo o le diverse forme che può assumere la destra sono pronte ad assorbire il malessere sociale. Lo stesso PD può ricevere scossoni solo dalla presenza di una sinistra determinata e con un netto profilo politico.
 

Per tutte queste ragioni assume una rilevanza straordinaria la manifestazione nazionale indetta per il 12 maggio dalla Federazione della Sinistra. Si sente l’urgenza di un segnale chiaro volto ad assumersi la responsabilità di mettere in campo un percorso capace di rilanciare una sinistra di classe e di lotta in questo Paese. Una sinistra dentro cui noi del PdCI e i comunisti in generale abbiamo e potremo avere un ruolo decisivo.
 

Una manifestazione straordinaria che sappia aprirsi ed interloquire con tutta la sinistra politica e sociale che si oppone all’esecutivo dei professori. Con chi ha prodotto iniziativa in questi mesi e con chi ha mostrato incertezze. Aperta ed inclusiva contro il massacro sociale e il Governo Monti, perché si tracci l’identità di una via d’uscita alternativa alla crisi, fatta di patrimoniale, ruolo pubblico in economia, difesa dei beni comuni, estensione dei diritti dei lavoratori. In sostanza, a partire dall’elemento simbolico e concreto dell’art.18, costruire la critica complessiva all’intera politica del governo e dell’Europa, questo è l’obiettivo.
 

La mobilitazione deve essere preparata con una vera e propria campagna nei territori, nei luoghi di lavoro, attraverso assemblee unitarie ovunque sia possibile in vista della scadenza. Bisogna lavorare affinché tanti siano i pullman che arrivino a Roma, ma allo stesso tempo perché tutta Italia sappia del 12 maggio. E’ chiaro che è un primo passo anche per uscire dalle timidezze tattiche che spesso ci paralizzano, ma un passo importante.
 

Un appuntamento che insieme può raggiungere molteplici obiettivi: 1) rafforzare un profilo politico netto della FDS e con essa dei Partiti che la compongono, 2) aprire una stagione di confronto nell’ azione che possa condizionare l’intera opposizione politica di sinistra al governo, 3) unire i comunisti tra loro in un lavoro comune che li renda vero motore di una meno eterea Federazione della Sinistra, 4) sollecitare un dibattito vero nel Paese 5) dialogare con quanto accade fuori dai confini nazionali.
 

Questo è il momento del coraggio e del protagonismo. Poi saremo in grado anche di fare i conti con le elezioni e con la gestione della fase successiva. Il Fronte De Gauche in Francia sta affrontando la campagna elettorale a colpi di corteo in tutte le città con lo slogan” Prendete il Potere”. Certamente la legge elettorale in Francia non è migliore che da noi e la loro condizione di partenza fino a pochissimi anni fa non era più esaltante della nostra. E anche se tutto non è riproducibile nel nostro Paese, con certezza è possibile mettere in campo la stessa determinazione. Mettiamocela tutta.