La FdS contesta le politiche di Monti e le proteste della Lega

di Donato Vena | segretario Federazione PdCI Reggio Emilia


Monti locandinaMentre il Presidente Monti innalzava la bandiera Italiana a Piazza Prampoli, la Federazione della Sinistra, in piazza Martiri del 7 luglio, sventolava la bandiera tedesca e donava ai lavoratori piccole ampolle in vetro piene di “lacrime della Fornero” (vedi video (http://www.youtube.com/watch?v=Gv5tZi7LNgQ).

 

La provocazione organizzata dalla Federazione della Sinistra puntava a contestare Monti e le sue politiche (racchiuse nell’ultima finanziaria) troppo subalterne ai diktat della BCE e del cancelliere Merkel.

 

Le piccole ampolle piene di “lacrime della Fornero”, solo per la cronaca, sono andate a ruba tra la cittadinanza e volevano rappresentare le vere lacrime e sangue che lavoratori, pensionati e famiglie dovranno versare nel 2012 e negli anni in più di lavoro che dovranno fare per raggiungere la pensione.

 

La riuscitissima e partecipata protesta, non a caso organizzata proprio a fianco alla Banca d’Italia, aveva anche un secondo obietto quello di smascherare la deviante protesta inscenata dalla Lega contro Monti a circa 500 metri da noi. Una Lega complice insieme al Pdl del disastrato italiano (negli ultimi 10 anni, 8 hanno governato loro); oggi non avendo più poltrone da difendere a Roma cerca camaleonticamete di cambiare “colore” per farsi perdonare dal suo elettorato da anni di servilismo berlusconiano e, soprattutto, per le promesse fatte e non mantenute ai suoi elettori.

 

Lo slogan della protesta era tutto racchiuso nel grande manifesto esposto: “faccia PULITA per l’Europa; finanziaria SPORCA per l’Italia” priva di quella equità tanta decantata da Monti ed dai partiti che lo sostengono (vedi allegato).

 

Un esempio per tutti: Monti proprio a Reggio Emilia ha dichiarato la lotta all’evasione fiscale; condivisibile, ma gli chiediamo allora perché nel provvedimento di fine anno ha cancellato la nascita dei “Consigli Tributari” che avrebbero dato una spinta ai comuni per avviare una vera lotta all’evasione fiscale sui territori? Ed ancora, come mai non ha fatto un concordato con la Svizzera (come hanno fatto Germania e Gran Bretagna) per tassare i capitali italiani depositati nelle banche oltre’Alpe?

 

La risposta che ha dato Monti alla conferenza di fine hanno a questa domanda è stata: stiamo studiando la cosa. Non studi troppo presidente Monti, perché così da solo tempo ai grandi evasori con depositi in Svizzera di spostare le somme in altri luoghi.

 

Per finire due dati di cronaca: 1. pochissime bandire italiane esposte e sventolate a differenza di quello che è accaduto l’anno prima; 2. assordante il silenzio di Sel e IdV sulla giornata di Monti, come se non esistessero.

 

Donato Vena