di Marco Pondrelli
La scorsa settimana abbiamo sottolineato con preoccupazione la possibilità che Stati Uniti e Regno Unito potessero autorizzare bombardamenti sul territorio russo, con le armi che essi forniscono a Kiev. Il vertice fra i due Paesi non ha prodotto risultati ma questa possibilità rimane sul tavolo, a maggior ragione dopo lo scandaloso voto del Parlamento europeo.
Quali sono gli obiettivi dell’Ucraina e dei suoi padroni occidentali? Possiamo individuare due obiettivi. Il primo è costringere gli Stati occidentali ad aumentare il proprio coinvolgimento nel conflitto. Purtroppo in Italia ci sono politici, anche e sopratutto di quella che dovrebbe essere l’opposizione, che vorrebbero spingere il nostro governo a impegnarsi maggiormente in questo conflitto, arrivando a criticare la timidezza del governo. Se l’Ucraina non può vincere da sola occorre che l’Occidente collettivo si schieri nel conflitto.
Il secondo obiettivo è quello massimizzare le armi del terrorismo, spaventare la popolazione russa portando così Putin o chi per lui, alla firma di una pace che sancisca la sconfitta e l’umiliazione di Mosca. Questa seconda considerazione fa venire meno l’ipocrisia occidentale, mentre gli attacchi russi sono sempre su obiettivi civili (scuola o ospedali) l’Ucraina colpisce sempre e solo obiettivi militari. È un argomento che serve a rassicurare le opinioni pubbliche interne, se da una parte si autorizza a colpire il suolo russo, dall’altra si rassicura che gli attacchi saranno solo contro target militari con l’obiettivo di fare finire la guerra. Questa è un’affermazione insensata, innanzitutto perché la basi russe sono fuori dalla portata delle armi occidentali e poi perché l’obiettivo di questi attacchi sono i civili.
Per avvalorare questa tesi riportiamo (trovate il link alla fine dell’articolo) un dossier del Ministero degli Esteri di Mosca sui risultati degli attacchi eseguiti con i droni sul territorio russo. Non c’è dubbio che questi attacchi hanno come target i civili, come scritto nel rapporto i droni sono usati ‘per colpire i civili nelle aree residenziali, rintracciare e bruciare auto civili, attaccare i pompieri che spengono gli incendi, medici e ambulanze, squadre di riparazione delle infrastrutture civili, macchine agricole che lavorano nei campi di grano’ dall’inizio del 2024 ‘gli UAV ucraini hanno ferito non meno di 656 civili e ne hanno uccisi più di cento’. Inoltre sempre nel rapporto si legge: ‘Dal 1° gennaio, non meno di 43 minori sono stati colpiti da lanci mirati di oggetti esplosivi da parte di droni in undici regioni russe adiacenti alla linea del fronte. Almeno nove bambini sono stati uccisi’, questa è la logica che Kiev e l’Occidente stanno seguendo, non sono errori o ‘danni collaterali’ ma una scelta consapevole.
Noi ci permettiamo di ricordare come di fronte a tutti gli attacchi al proprio Paese e alla propria sicurezza il popolo russo abbia sempre risposto compattandosi, vale per Carlo XII, per Napoleone, per Hitler e Zelensy. È stato fatto notare come dopo l’attacco a Kursk il consenso a Putin sia calato, questo non deve farci cadere in errore. Se nella società russa c’è chi chiede la fine delle ostilità, una parte molto maggiore critica il Governo perché vorrebbe vedere un maggiore uso della forza contro l’Ucraina. Per quanto a molti italici opinionisti possa sembrare ironico oggi Vladimir Putin rappresenta la parte più moderata del gruppo dirigente russo.
Come già abbiamo spiegato la guerra non è nei nostri interessi, l’Italia dovrebbe chiedere di avviare trattative di pace anziché inviare armi, che magari un giorno potrebbero essere usate dalla mafia sul nostro territorio. Il tentativo di attentato a Trump si spiega non solo con la forte radicalizzazione interna agli Stati Uniti ma anche con la retorica guerrafondaia, se Putin è il male assoluto e sarebbe giusto eliminarlo allora è giusto colpire anche chi non vuole combattere il male assoluto, così come durante la Presidenza Bush i pacifisti erano fiancheggiatori di Al Qaida, oggi sono filoputiniani e antisemiti. Purtroppo anche la classe dirigente italiana è succube della propria retorica e della propria propaganda e non si accorge che si distacca sempre più dal quel popolo che dice di volere rappresentare.
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