di Fabio Nobile | da fabionobile.wordpress.com
Il secondo turno delle amministrative ha confermato il dato politico del primo: ancora aumento dell’astensionismo, vittoria di Grillo a Parma e dei sindaci che hanno rappresentato una rottura con il passato, crollo del centro-destra. La crisi di rappresentanza e di rapporto tra tessuto sociale e partiti è ancora una volta plasticamente evidenziata dai dati; gli attuali soggetti politici non reggono alla trasformazione della composizione di classe e all’attacco verso i settori intermedi della società. In sostanza il cambiamento strutturale sta influendo, in Italia come in Europa, in maniera determinante sulla sovrastruttura politica. La situazione politica è in continua evoluzione. A livello nazionale la discussione sulla legge elettorale si è, per il momento, arenata. Si è aperta, altresì, quella per orientare le eventuali “riforme” verso un restringimento degli spazi d’agibilità democratica, vedi il doppio turno alla francese. Al contempo è partito il tentativo di riempire il vuoto lasciato dal crollo del centro destra, assieme all’apparente sicurezza del PD di guidare i processi che porteranno al 2013.
In tale quadro e durante il terremoto politico a cui stiamo assistendo, Di Pietro e Vendola lanciano il cantiere del nuovo centro-sinistra. Ma durante i terremoti è dura aprire cantieri.
I due orfani della foto di Vasto lanciano progetti sul futuro, negando l’esistenza del presente. Il presente e il recente passato è fatto dalla riforma del mercato del lavoro con l’abolizione dell’art.18, del fiscal compact che imporrà ancora politiche di bilancio lacrime e sangue, dalla tassazione regressiva, dai tagli alla spesa sociale, dalle liberalizzazioni/privatizzazioni, dalla riforma pensionistica, dall’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione. E gli effetti di tutto ciò ancora si devono sentire fino in fondo nel corpo sociale già fortemente provato. Si parla del dopo Monti come se fosse una crociana parentesi della storia, dopo la quale tutto tornerà come prima.
Nessuno può pensare di costruire a sinistra una prospettiva credibile senza un’opposizione determinata al governo Monti ed una critica serrata delle forze politiche che lo sostengono. Una critica che va alzata senza sconti. Un anno è molto lungo. Il 17 giugno ci sono le nuove elezioni in Grecia, i rischi di guerra in Siria aumentano, il quadro generale peserà in maniera ancora più pesante sull’intero tessuto economico e sociale del Paese.
Ora c’è bisogno di una sinistra politica che sappia dire con chiarezza da che parte sta. Sulla guerra, sull’art.18, sulle privatizzazioni, sul fiscal compact, sull’Europa, sul mercato, sulla democrazia e la sua natura. Come si può pensare di fare pressione sulla CGIL, dove cresce l’opposizione interna per spingerla allo sciopero generale, senza un percorso di mobilitazione della sinistra politica e sociale? Il cantiere di cui parla Vendola come si relazione con tutto quello che sta facendo Monti, ne chiede la cancellazione postuma, lo stop preventivo o vive al di sopra di tutto ciò che accade ora come in un sogno o in una narrazione fantastica?
Le importanti affermazioni delle formazioni comuniste e di sinistra in Francia ed in Grecia alle elezioni indicano la strada obbligata per chi si oppone alle imposizioni della BCE. La dignità della sinistra Greca sta ponendo non pochi dubbi all’estabilishment europeo. Il fatto che faccia sul serio e rifiuta in toto il famoso memorandum imposto dal BCE e FMI, taglia le punte alle armi del ricatto con cui l’hanno ridotta allo stremo negli ultimi due anni.
E’ l’ora di valorizzare la coraggiosa manifestazione del 12 maggio della FdS contro il Governo e chiedere a tutti coloro che hanno firmato l’appello di prendere l’iniziativa, di allargare il fronte, di dare massa critica e costruire argini veri ai rischi di ulteriori derive a destra del Paese.
Senza primazia di nessuno, si lanci una grande campagna che punti ad una manifestazione unitaria della sinistra politica e sociale contro il governo e le sue controriforme, perché si stacchi la spina a Monti prima che sia troppo tardi. Questo è l’unico messaggio sensato che si possa rivolgere al PD. Questo è l’unico messaggio sensato da lanciare alla CGIL per portarla allo sciopero generale. La scelta del PD di sostenere Monti sta paralizzando la CGIL, se anche la sinistra si fa paralizzare la strada diventa segnata.