Giunta Crocetta. Le balbettanti giustificazioni del presidente rivoluzionario

da www.comunisti-italiani-messina.it

cadere nuvoleIl presidente della Regione invita il neoassessore alle Autonomie locali a lasciare l’incarico e aggiunge: “Non sono stato informato del procedimento a suo carico e questo non è un comportamento leale”. Licandro (Pdci): sull’assessore Valenti balbettanti le giustificazioni del presidente rivoluzionario

Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta invita l’assessore regionale alle Autonomie locali Patrizia Valenti, nominata pochi giorni fa e rinviata a giudizio in un processo per omissione di atti d’ufficio per operazioni amministrative precedenti, a dimettersi. “La tipologia di reato non rientra tra quelle previste dal codice etico, per cui anche per qualsiasi altro assessore o dirigente, non potrei procedere alla revoca del mandato”, spiega il Governatore siciliano. “In questo caso – dice ancora lo stesso Crocetta – la questione attiene al fatto che io non sono stato stato assolutamente informato dall’Assessore, della sua condizione giudiziaria. Questo – conclude Crocetta – non mi sembra affatto leale, l’assessore ne tragga le necessarie conseguenze”.

Licandro (Pdci): sull’assessore Valenti balbettanti le giustificazioni del presidente rivoluzionario

“Se il buon giorno si vede dal mattino figuriamoci cosa accadrà nei prossimi mesi. Prima l’assessore non assessore alla Cultura Battiato, poi quella all’Economia dimissionaria per impegni di lavoro e adesso il terzo caso dell’assessore alla Funzione pubblica che dovrebbe dimettersi prima di cominciare perché rinviata a giudizio. E’ una farsa o che altro la stagione della rivoluzione?”

E’ il commento di Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani, al nuovo inciampo della giunta Crocetta su cui aggiunge: “Ci interessano poco le vicende giudiziarie di questo o quell’assessore (tanto ne abbiamo viste di ben più gravi), ma il problema non è tanto questo: prima il presidente Crocetta dovrebbe spiegare politicamente perché ha chiamato nella sua giunta la dottoressa Valenti che era il capo della segreteria tecnica dell’ex presidente Totò Cuffaro; ma poi ciò che riteniamo inaccettabile sono le balbettanti giustificazioni del presidente rivoluzionario: ignoranza dei fatti ma soprattutto l’appellarsi alla tipologia dei reati prevista dal codice etico che non gli attribuirebbe un potere di revoca. Ma Crocetta pensa che siamo tutti stupidi? Adesso uno stucchevole codice etico, inutile, privo di alcun rilievo giuridico, supererebbe il potere di revoca che il presidente ha dei suoi assessori sulla base di un rapporto fiduciario? Ahi, quanto ci manca Totò (a scanso di equivoci: il principe De Curtis)!”

Per Licandro, inoltre, “se poi aggiungiamo, alla fine di tutto ciò, repentini cambiamenti di casacca dei deputati, c’è da temere che chiunque sia il presidente seduto a Palazzo d’Orléans il gattopardismo lo avvolgerà inesorabilmente”.