di Anna Migliaccio, Comitato regionale PdCI Lombardia
L’Onorevole Maroni, poco tempo fa dichiarò che gli scandali che colpivano la Lega erano solo un pretesto, e che il vero obiettivo era lo spacchettamento di Finmeccanica. Lo stesso Maroni ha sempre negato la teoria del complotto, e ha inforcato la ramazza padana per fare pulizia. Molti giornali invece ci cantano sempre la solita canzone della bomba a orologeria giudiziaria. A noi pare che se anche ci fossero bombe del genere, la Magistratura non possiede affatto il timer. Questa mattina, un corsivetto poco visibile sul Corriere della Sera ci racconta che l’AD di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi è stato gambizzato a Genova Marassi. L’attentato sembrerebbe un “avvertimento” più che un tentato omicidio, perché il proiettile, leggiamo è subito fuoriuscito dalla gamba. I “professionisti”, in questi casi, non sbagliano. L’articoletto, brevissimo e di poco rilievo, dice che si preparava una riunione importante nella quale si sarebbe decisa la sorte delle attività civili di Finmeccanica. L’AD Orsi sta effettivamente pensando ad una ristrutturazione, alias dismissione delle attività di Finmeccanica non legate alla guerra.
Qualche giorno fa, a Zanica, Umberto Bossi ha rilanciato la propria candidatura alla Segreteria della Lega e ha dichiarato: questo è un paese di m… i Servizi Segreti non funzionano, non si erano neanche accorti che Belsito trafficava con la mafia! Ha anche rilanciato la teoria del complotto dei Servizi Segreti contro la Lega.
Ora, dalle inchieste fin qui condotte dalla Magistratura appare abbastanza evidente che le attività prevalenti a cui si dedicavano i principali protagonisti della storia sono attività di spionaggio. Le altre, come il direttore dell’Avanti e l’imprenditore ittico, solo una copertura.
Il signor Lavitola lo abbiamo già incontrato nella fabbricazione del falso dossier contro Fini sulla casa di Montecarlo, negli scandali Tarantini – escort, a Panama, insieme a rappresentanti del Governo. Questo è davvero inquietante…Quanto a Belsito, anche lui giocava alla spia e fabbricava dossier a fini di ricatto. Aveva delle entrature nelle forze dell’ordine. Questo è inquietante.
Del resto, che lo spionaggio avesse a che fare con gli scandali che stanno colpendo Finmeccanica, ce lo diceva nel 2010 un altro articolo di Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della sera. Ma allora si trattava di altri uomini, Lorenzo Cola e Gennaro Mokbel.
I Magistrati dicono che Lavitola non li convince, e si chiedono, giustamente, chi è il Puparo.
Un autore competente come il Giannuli ha osservato giustamente che i servizi d’Intelligence costituiscono sempre un vulnus per uno Stato di diritto. Per quanto ci si sforzi, si tratta comunque di legalizzare l’illegalità, di consentire a determinati corpi di agire al di fuori della Legge. Del pari, egli osserva che una piena trasparenza dello Stato di diritto nelle condizioni attuali non è possibile. Viviamo in un mondo globale dove uno Stato che abolisse del tutto queste opacità non durerebbe a lungo. Sarebbe un’utopia, come il disarmo unilaterale? Il defunto Governo Prodi aveva varato una riforma dei Servizi, nota come Legge 124/2007. Li aveva assoggettati maggiormente alla politica, facendoli rispondere al Presidente del Consiglio. Quando la toppa è peggiore del buco! Osserva lo stesso autore. In realtà si può usare la massima del Machiavelli: il fine giustifica i mezzi. Il problema, infatti, sta nel fine.
E’ il fine, in tutto ciò, che ci lascia perplessi. Conoscere i Pupari significherebbe conoscere i fini che si stanno perseguendo, e sapere anche chi ne trae giovamento. La distruzione della migliore azienda italiana, ancora in parte statale e pubblica, è un fine per noi criminale, in ogni senso. A proposito, i conti di Finmeccanica andavano molto bene quando c’erano le commesse del Rais. Ma il suo Ministro del petrolio, l’uomo degli affari economici, Ghames, che aveva abiurato e si era rifugiato in Austria, è stato trovato morto, pochi giorni fa nel Danubio.
I giornali hanno scritto: per cause naturali.
Recentemente anche Mario Monti è intervenuto sull’argomento dei Servizi Segreti: ha raccomandato che il reclutamento dell’Intelligence avvenga nelle Università. Come dire? forse anche i nostri Servizi Segreti hanno bisogno di un governo di professori? Bisogna rivedere il reclutamento?
Chi lo sa? Noi puri di cuore preferiremmo pensare che uomini come Lavitola e Belsito siano dei freelance dello spionaggio, e che di Pupari ne abbiano più d’uno, di volta in volta il maggiore offerente.
Se potessimo intervistare l’Onorevole Maroni, gli domanderemmo che opinione si è fatto sul funzionamento dei Servizi Segreti di questo Paese. In fondo, lui era fino a poco tempo fa Ministro dell’Interno, cioè capo di quel Dicastero sensibile, da Yalta in poi affidato sempre a uomini di provata fedeltà atlantica, cui risponde l’Ufficio Affari Riservati. Un Ufficio che dovrebbe essere in grado, in meno di 24 ore, di appurare con assoluta certezza se una signorina minorenne fermata in Questura per furto è o non è la nipote di Mubarak. Se questo non accade è davvero una questione di inefficienza? Gli chiederemmo anche, alla luce oscura di tutto questo, se ha modificato la sua nozione di pulizia, nei Partiti, e prima ancora in una democrazia.