di Patrizia Maltese | da www.zenzeroquotidiano.it
A quanto sembra la mafia in Sicilia ha deciso di non andare a votare domenica scorsa – come dimostrerebbero i dati delle carceri -, ma questo può significare che sta osservando la situazione per decidere le prossime mosse.
Per il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, “la mafia c’è, è presente e guarda sempre la politica. Nei momenti di passaggio, se non ha già accordi stabiliti si prepara a trattare la scadenza politica nazionale, troppo vicina per non guardarla con interesse. Potrebbero cominciare da qui in poi le trattative”.
Secondo il magistrato, intervistato da Sky TG24, l’astensionismo nelle carceri siciliane in occasione delle elezioni regionali “E’ stato un gesto plateale di disimpegno elettorale da parte del mondo del carcere, riferibile a Cosa Nostra che è anche una minaccia per le future elezioni politiche.
Questa potrebbe essere l’occasione per un colpo di reni del Parlamento per approvare in fretta la legge sullo scambio elettorale politico-mafioso che lo stesso ministro Severino si è impegnata a far approvare in questo scorcio legislatura.
In procinto di partire per il Guatemala dove andrà a ricoprire un importante incarico affidatogli dall’Onu, il più esposto dei pm della procura antimafia di Palermo ha quindi parlato appunto della sua prossima partenza – “Sono quasi sulla scaletta dell’aereo”, ha detto – e anche del fatto che sta lavorando per mettere a punto gli ultimi provvedimenti e lo farà fino al momento di lasciare l’Italia per un’esperienza – ha ribadito – “che ritengo in continuità con il mio impegno” nel nostro Paese e ha aggiunto di non avere alcun ripensamento “perché la parte più importante e significativa della mia ultima attività professionale l’ho chiusa con l’indagine sulla trattativa Stato-mafia. E’ iniziato il processo, ho partecipato alla prima udienza. L’ultimo atto è il deposito della memoria, la summa di questa indagine”.