No ai tabù sull’articolo 18, sì allo scioglimento di tutte le correnti del Pd, lotta alla criminalità organizzata e riforma della Rai.
Veltroni torna in pista parlando dal “giornale” di De Benedetti e non è un caso. Il partito de “la Repubblica” infatti appoggia di fatto la linea di chi, in nome del volere dei mercati, è disposto a manomettere l’art.18, e lo fa oramai con una campagna martellante. Il Pd – dice Veltroni – «ha il merito di aver fatto nascere» il governo Monti e dovrebbe ora «sfruttare questa occasione per rilanciare un grande programma riformista» . «Questo governo tecnico – spiega l’ex segretario del Pd – ha fatto in tre mesi più di quanto governi politici abbiano fatto in anni. Ha dimostrato non solo di voler risanare i conti, ma di voler cambiare molto del Paese e vi sta riuscendo». Finora, aggiunge Veltroni, l’esecutivo sta realizzando «una sintesi fra il rigore dei governi Ciampi e Amato e il riformismo del primo governo Prodi». Veltroni rimarca l’importanza di cambiare il mercato del lavoro italiano senza tabù su materie come l’art.18 che sono «santuari del no che hanno paralizzato l’Italia per decenni». Bene Monti su Ici per gli immobili della Chiesa e sulla lotta all’ evasione fiscale, mentre la sua prossima sfida è la crescita.