Alla ricerca di una bussola per la sinistra

di Fabio Nobile | da fabionobile.wordpress.com

pedoniasinistraLa settimana che abbiamo attraversato è stata densa di passaggi politici significativi.

“Il patto Bersani-Alfano” sulla legge elettorale, la direzione nazionale del PD, l’incontro al Parco dei Principi indetto dalla FIOM.

Il primo conferma la volontà di Pd e Pdl di rispondere alla crisi di rappresentanza con una riforma del modello elettorale che, attraverso collegi elettorali o sbarramenti su misura, porti ad una governabilità forzata. Ancora non è chiaro se la legge elettorale si farà o no in questa legislatura, ma “il patto” conferma che ci stanno provando. Vedremo.

La direzione del PD ha puntato in primo luogo a tenere insieme quel Partito. Primarie del centro sinistra, legge elettorale da fare, minacce a Di Pietro, apertura ai moderati (UDC) e a liste civiche. Si traccia una linea in parte contraddittoria ma che tiene dentro tutto. Con Vendola che si sente rassicurato dalle agognate primarie.

Poi l’incontro della Fiom. Nel dibattito appare evidente quanto sia complicato discutere del futuro, eludendo il presente. Ed infatti dalla relazione introduttiva si toccano tutti i nodi del presente. Dalla necessità dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori all’abrogazione dell’art. 8 della Finanziaria di Berlusconi, dalla democrazia in fabbrica a quella nel paese, dalle pensioni alla patrimoniale, dal pareggio di bilancio in Costituzione al fical compact. La distanza tra quanto espresso da Bersani e la piattaforma della Fiom è enorme. La stessa distanza che oggi separa il PD dalla sinistra e, almeno sul piano tattico, anche dall’Idv con cui è necessario approfondire le convergenze.

Tale distanza è assolutamente incompatibile con i vincoli che il Segretario del PD ha posto per la sua coalizione di progressisti e moderati, come quella delle decisioni da prendere a maggioranza. Il tema dell’unità a sinistra, attorno alla piattaforma della Fiom e un programma politico di alternativa, continua ad essere dirimente. Senza forza non esiste autonomia.

L’idea di Vendola d’inseguire il PD sul suo terreno porta, invece, al suicidio della sinistra. Come si può discutere di primarie e addirittura di futuro soggetto politico unitario dei progressisti con queste distanze? Ci sono questioni irrinunciabili che pone Vendola sul programma o l’art.18 e le pensioni, o si tratta solamente di parole d’ordine da agitare? E sulla politica estera? Sulla pace e sulla guerra?

In questa fase c’è da allargare, sostenere, rendere visibile l’opposizione di sinistra a Monti e allo stesso tempo indicare un programma alternativo a quello imposto dalla BCE. Un programma che sia anche in grado di contrastare la deriva autoritaria della terza Repubblica, rilanciando lo spirito originario della Costituzione e la questione della democrazia reale. Questo è il terreno su cui lavorare per rispondere alla crisi economica e a quella della rappresentanza, oltre alle istanze che vengono canalizzate da Grillo.

Su questa base è possibile aprire un confronto largo con le forze politiche e sociali del Paese. Questo è il lavoro che spetta alla Federazione della Sinistra. Combattere l’isolamento, fare l’opposizione al Governo, indicare un suo programma. Un lavoro che richiede coraggio e unità. La tenuta unitaria della Federazione della Sinistra è irrinunciabile, contrastare con ogni energia ipotesi di divisioni deve essere compito di tutti. Chiunque si sottraesse a questo compito si assumerebbe una grave responsabilità.

E’ necessario lavorare all’iniziativa politica più larga possibile, approfondire le possibili convergenze con l’idv e costruire una pressione mobilitante verso sinistra.

Il 14 giugno c’è il presidio della Fiom, rilanciare con i referendum e lavorare ad una mobilitazione permanente che costruisca una grande manifestazione unitaria della sinistra a inizio autunno è un obiettivo cruciale, così come è indispensabile mettere in campo gli stati generali delle opposizioni di sinistra, in grado di qualificare sul piano programmatico chi oggi è contro Monti.

Il tema è influenzare da sinistra l’intero quadro politico, consapevoli che la crisi economica si aggraverà ancora. Verrà il momento delle scelte, anche sulle possibili e necessarie alleanze politiche per la FDS, ma non si potrà prescindere né da una combattiva e incessante mobilitazione, né dalla ricerca di alleanze che siano effettivamente utili alle prospettive generali di avanzamento delle classi subalterne.

Bisogna far vivere la prospettiva, tenere unita la Fds e provare ad allargarne il raggio d’azione. Nonostante i ritardi, scorciatoie passive e passivizzanti non esistono. Queste portano solo alla morte politica. Con o senza qualche parlamentare.