di Sergio Binazzi
pubblichiamo come contributo alla discussione
Da un po’ di tempo a questa parte è emersa la voglia da parte di alcuni compagni di dare un contributo al dibattito sulla cosiddetta lista Santoro. Trovo tutto ciò positivo, poiché il dialogo e il confronto sono sinonimo di democrazia, quella vera, non quella becera vuota di contenuti e soprattutto piena di menzogne che ci rifilano quotidianamente politici di varie fazioni ed il loro caro mainstream, che non solo è pieno di menzogne, ma che serve ad inculcare tra la gente disinformazione terrore, con scarsa chiarezza sui terribili avvenimenti ai quali assistiamo quotidianamente.
Purtroppo l’Italia è vassalla dell’America e come sempre è in prima fila per farsi bella davanti ai propri padroni, noi siamo una colonia degli USA e pare valga la stessa cosa anche per gli altri paesi europei.
I fronti di guerra si stanno allargando a macchia d’olio mietendo migliaia di morti, tutto questo per mantenere una economia di guerra, che semina odio: stiamo assistendo a una distorsione della storia, ma non solo, ad un vero e proprio rilancio del nazismo, cosa che si sperava di non vedere più. È proprio vero: finché c’è fascismo c’è guerra. Io non intendo contestare nessuno dei compagni che mi hanno preceduto nel dibattito, ciascuno di noi ha la sua visione delle cose. Però leggendo l’articolo e le proposte elettorali di Santoro debbo dire che mi cadono le braccia.
Ho stimato Santoro ma questa sua proposta mi pare inaccettabile poiché è riduttiva e carente di proposte, ad esempio per ciò che riguarda l’uscita dalla Nato vera responsabile assieme agli USA e ai loro alleati di veri e propri crimini di guerra. Sembra quasi un referendum o qualcosa di simile. Purtroppo al referendum abbiamo fallito con una scarsa raccolta di firme e mi dispiace dirlo ma per colpa di compagni che non si sono impegnati a sufficienza, questo forse perché non ci credevano fino in fondo. Noi dobbiamo a mio parere cercare di creare delle basi per i nostri progetti e lo possiamo fare solo cercando di radicarci in tante realtà produttive che sono impegnati in dure lotte (vedi logistica e tanti altri posti dove ci sono degli altissimi livelli di sfruttamento) penso sia importante per potere creare qualcosa di veramente alternativo a questo dannatissimo sistema che privilegia unicamente il grande capitale. Sta crescendo a dismisura il dissenso nei confronti degli USA ed è per questo che sono più agguerriti che mai. I Brics, in particolare la Russia la Cina assieme ad altri devono essere i nostri punti di riferimento.
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