di Carlo Smuraglia
da anpi.it
Dal n.225 della newsletter settimanale dell’ANPI nazionale (30 novembre/6 dicembre 2016)
Cara elettrice e caro elettore, io spero vivamente che tu abbia letto attentamente la legge di riforma del Senato; per parte mia ho la coscienza a posto per averla illustrata e spiegata, nei suoi contenuti essenziali, in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, in tutti i luoghi che le mie forze mi hanno consentito di raggiungere. A questo punto, posso solo riassumere: bisogna bocciare questa riforma perché crea un soggetto “mostruoso”, un Senato non più eletto dai cittadini, occupato da Senatori eletti (non si sa bene come) dai Consiglieri regionali che manterranno la loro funzione originaria di Consigliere o di Sindaco e dunque svolgeranno il fondamentale lavoro legislativo part time (cioè, in modo impossibile); che sarà “a porte scorrevoli” perché non avrà una durata precisa come la Camera, ma vedrà i Senatori decadere all’atto del venir meno, per qualsiasi motivo, dell’organismo da cui sono stati eletti; che avrà troppe funzioni per la sua stessa composizione e troppo poche per essere una vera Camera (che, in teoria, dovrebbe essere “alta”); che insomma, non potrà funzionare. E se ciò avverrà, come è certo, non si potrà fare con la sola Camera, ma bisognerà rimettere mano alla riforma costituzionale, con tutto l’iter previsto dalla legge.