“Se in Corte costituzionale cade il porcellum la modifica del 138 è nulla”. Intervento di Gianni Ferrara

di Gianni Ferrara | da www.controlacrisi.org

parlamento poltronaIl disegno di legge costituzionale di deroga all’articolo 138 della Costituzione per stravolgerla, ha già meritato critiche, puntuali, serrate e credo ineccepibili da costituzionalisti illustri tra i quali Azzariti, Caretti, Pace, Villone. L’esame di quel testo ne ha riscontrato vizi difficilmente sanabili perché attengono agli ambiti su cui spazia, agli oggetti che coinvolge, alla congruità ed alla finalità che persegue. Ne è chiaramente risultato che configura un uso illegale di un potere legale.

Ma è solo di illegalità si tratta? Non desta dubbi la legale composizione delle due Camere del Parlamento. Ciascuna Camera ha provveduto a munirsi dei propri organi applicando le disposizioni dei rispettivi Regolamenti. Le elezioni si sono svolte secondo le prescrizioni costituzionali e legislative vigenti. È a norma dell’articolo 88 della Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale 4 novembre 1991, n. 1, che erano state sciolte quelle precedenti. Piena ed intera è stata l’esecuzione delle norme costituzionali, legislative e regolamentari. Non dovrebbe destare dubbi la legale attribuzione delle funzioni che la Costituzione prevede per ciascuna di esse e per ciascuna delle elette e ciascuno degli eletti.


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