Intervista al costituzionalista Gianni Ferrara: «Mattarellum fratello minore del Porcellum»

di Fabio Sebastiani | su Liberazione

 

referendum porcellumCosa pensi della proposta di abolire il Porcellum attraverso una riabilitazione del Mattarellum? 

Due ordini di considerazioni da fare. E la prima è che i promotori hanno mentito. I due quesiti sono a mio giudizio inammissibili se guardiamo alla giurisprudenza della Corte costituzionale, secondo la quale mai è possibile ammettere il referendum quando verrebbe a privare il Parlamento proprio della legge che serve a formarlo attraverso il voto dei cittadini. I promotori hanno sostenuto che abrogando il Porcellum viene ad essere validato il Mattarellum, ma questo non può accadere. Il Mattarellum è il fratello minore del Porcellum. 

nel Passigli, che tu hai firmato, invece… 

Il loro vero obiettivo è quello di impedire il referendum Passigli-Ferrara-Villone-ed altri, che mirava all’eliminazione del Porcellum ma consentendo la validità del testo unico delle leggi elettorali. Erano contrari perché così si sarebbe reintrodotto il sistema proporzionale. Abbiamo rinunciato a raccogliere le firme perché all’interno del Partito democratico è prevalso l’orientamento contro il proporzionale. 

E veniamo alla libera scelta del candidato da parte dell’elettore. 

Se si reintroducesse il Mattarellum non è vero affatto che l’elettore potrebbe scegliere il proprio candidato. Un quarto di candidati sono nella lista bloccata. Per gli altri tre quarti sono previsti i collegi uninominali che si caratterizza per un candidato per collegio, nominato dalle segreterie di partito. Con questo meccanismo le direzioni dei partiti hanno la possibilità di decidere loro il vincitore nei collegi sicuri. Questo meccanismo viene meno al principio costituzionale della eguaglianza. Chi prende anche un voto in meno si vede negata la possibilità di vedersi eleggere in Parlamento. E leggendo un solo parlamentare per collegio, cioè il candidato che abbia ottenuto un voto in più di ciascuno degli altri, conferisce un premio implicito ma sicuro a tale candidato, un premio che, paradossalmente, è direttamente proporzionato al numero dei voti ottenuti dagli altri candidati. Nullifica così il diritto universale ad essere rappresentati in Parlamento perché esclude dalla rappresentanza quegli elettori che non sono stati capaci di indovinare, collegio per collegio, quale dei candidati avrebbe ottenuto quel voto in più che lo avrebbe fatto eleggere. Si consideri soprattutto che si tratta di elettori che non si riconosceranno nel rappresentante in Parlamento del proprio collegio, per tutta la legislatura, e magari legislatura per legislatura. Con conseguenze irreparabili sulla consistenza, l’effettività, la credibilità dell’eguaglianza politica, cioè sul principio fondante della democrazia. Quindi l’odioso premio di maggioranza del Porcellum rispunta nel collegio uninominale. 

Qual è il tuo giudizio sul bipolarismo alla luce del disastro a cui stiamo assistendo, praticamente impotenti… 

Il bipolarismo l’ho definito un sistema coatto perché impone alle liste minori delle due maggiori coalizioni di allearsi per esistere e svolgere attività politica. La conseguenza è che le coalizioni diventano poco raccomandabili in quanto ad omogeneità con la diffusione del ricatto dei piccoli verso i grandi e viceversa. Quindi il bipolarismo così come è stato tradotto in Italia è una falsificazione e una distorsione tragica della democrazia rappresentativa e per di più blocca la maggioranza e blocca l’opposizione e la blocca al punto tale che il bipolarismo consegna la scelta dei candidati ai vertici delle organizzazioni politiche. Così una volta eletti i rappresentanti vengono utilizzati come scrivani della volontà del capo.