Contro le falsificazioni storiche

Pubblichiamo la lettera aperta di protesta che Luca Cangemi, in qualità di Responsabile nazionale scuola e università del PCI, ha indirizzato al Direttore di RAI Scuola circa le assurde affermazioni pronunciate nella puntata dell’8 novembre della trasmissione #maestri, che è stata occasione per un attacco alla Rivoluzione d’Ottobre all’insegna della più incredibile falsificazione storica. Tanto più grave perché, almeno nelle intenzioni la trasmissione si propone come materiale didattico per le scuole.

Al direttore di Rai Scuola

Egregio direttore,

La puntata dell’8 novembre di #maestri è stata caratterizzata da una serie di falsità storiche inaccettabili in qualunque contesto ma in particolare all’interno di un programma che si propone di essere di supporto all’insegnamento e che nasce dalla collaborazione tra il servizio pubblico radiotelevisivo e il ministero dell’istruzione. 

In questo dialogo tra il conduttore Edoardo Camurri e la slavista Serena Vitale, sul tema del diavolo e delle sue manifestazioni, abbiamo potuto ascoltare le seguenti, incredibili, affermazioni: “la spinta demonica si è incarnata nella rivoluzione”(del 1917), “nei film di Ejzenstejn tutte  falsità” per poi proseguire in un crescendo di assurdità come la mancata lettura da parte del gruppo  dirigente bolscevico dei classici della letteratura russa (pensiamo proprio neanche l’anticomunista più brutale possa negare l’altissima cultura dei protagonisti del 1917), una minimizzazione della violenza zarista,  il veto di Stalin (naturalmente altra incarnazione del diavolo) all’esplorazione dello spazio, la raffigurazione di Gagarin come un dissidente (“tanto se lo poteva permettere dallo spazio…”).

Il problema che si pone dopo questa surreale visione non è, ovviamente, la valutazione della legittimità di posizioni storiografiche e tantomeno politiche e ideologiche. Il problema è se in una trasmissione del servizio pubblico rivolta in particolare alle giovani generazioni sia lecito l’azzeramento di ogni prospettiva storica e soprattutto la diffusione di falsità evidenti.

Le chiediamo di aprire una riflessione sui problemi da noi posti. In attesa di una cortese risposta Le rivolgiamo cordiali saluti.