
di Davide Rossi
Dal 5 al 10 maggio 2024 il presidente cinese Xi Jinping sarà in Europa con tre tappe, giungendo nel vecchio continente il giorno che nel 1818 ha dato a Treviri i natali al grande filosofo ed economista Karl Marx.
In Francia l’unica finestra aperta per un tentativo di dialogo con l’Unione Europea. La Cina infatti, nonostante le parole apertamente foriere di guerra del presidente Macron, pur ritenendo inutile dialogare con i primi ministri tedesco e italiano e i rappresentanti delle istituzioni europee bruxellesi, cercherà di ribadire al francese, pur fedele esecutore degli ordini della finanza speculativa internazionale, che se si vuole costruire un mondo di pace, la cooperazione è la sola strada in tutto e per tutto alternativa ai progetti di morte della NATO che mira a proseguire il conflitto ucraino e aprire nuovi scenari di guerra in svariate altre parti del mondo, dal Medioriente al Pacifico.
A quanto pare la signora Von der Leyen ha chiesto di poter partecipare ad almeno uno dei bilaterali sinofrancesi, sarà in ogni caso l’occasione per il presidente Xi Jinping di ribadire che le sanzioni contro la Russia e i dazi contro la Cina colpiscono i cittadini europei e non le due nazioni euro-asiatiche sempre più in dialogo con il resto del Sud globale.
Le altre due tappe sono fortemente significative, perché avverranno una in Serbia e l’altra in Ungheria, il presidente cinese sarà a Belgrado il 7 maggio 2024 per commemorare insieme al presidente Vučić il 25° anniversario delle violenta aggressione della NATO contro la Serbia, che tra l’altro, oltre a disseminare morte e distruzione tra i balcanici per diversi mesi, nel quadro dell’apertura dell’attacco statunitense alla Cina, ha portato proprio in quel 7 maggio 1999 alla distruzione dell’ambasciata cinese di Belgrado con la morte di tre funzionari cinesi e il ferimento di diversi altri.
Le ottime relazioni tra Cina e Serbia saranno l’occasione per Pechino di confermare il sostegno all’indipendenza e alla sovranità serba, contro i progetti che mirano a costringere la nazione balcanica dentro i pesanti vicoli europei e alla correlata sudditanza agli interessi atlantisti. Tanto in Serbia, quanto in Ungheria Xi Jinping avrà modo di confermare la sua stima per la capacità delle due nazioni di mantenere vivo e aperto il dialogo con la Russia e il presidente Vladimir Putin. Proprio in funzione di un rinnovato e costante impegno cinese per la pace va letta la tappa magiara, in omaggio al primo ministro ungherese che, tacciato dai media occidentali di autocrazia, non solo vince regolari elezioni, ma promuove instancabilmente il dialogo con Russia e Cina in un rinnovato impegno per un’Ungheria indipendente e non succube di Washington e Bruxelles. Con Victor Orban infatti vi è da parte di Pechino perfetta sintonia rispetto a una prospettiva di interscambio economico e culturale, proprio in Ungheria dovrebbe aprirsi la prima università cinese per oltre cinquemila studenti, al momento ancora bloccata dagli europeisti ungheresi sedicenti democratici che agiscono costantemente mossi da un feroce anticomunismo anticinese e in piena sudditanza nei confronti dell’unipolarismo atlantico, con simmetrica avversione per un mondo multipolare e di pace, il quale resta invece la sola prospettiva per garantire all’umanità, come ripete il presidente Xi Jinping, un futuro prospero e condiviso.
Vučić e Orban – va inoltre ricordato – sono stati i soli capi di stato e di governo europei presenti al terzo Forum della Via della Seta per la Cooperazione Internazionale, tenutosi alla presenza del presidente Xi Jinping presso la Grande Sala del Popolo di Pechino a partire dallo scorso 18 ottobre 2023.
In Ungheria il presidente cinese inaugurerà anche una fabbrica di automobili elettriche a Pécs, che saranno realizzate dalla Great Wall Motors, ovvero la “Fabbrica automobilistica Grande Muraglia”, fondata nel 1984 su impulso del grande Deng Xiaoping. La casa automobilistica è protagonista in tempi recenti della più straordinaria produzione di veicoli ecologici a prezzi contenuti. Un’iniziativa importante dunque per l’Europa che ambisce a raggiungere la Cina nell’impegno per un mondo maggiormente eco-compatibile, ma che sicuramente verrà tralasciato o denigrato dai media occidentali sempre più compiacenti verso il nefasto e pesante clima da guerra fredda che propaga quotidianamente il suo pesante odio anticinese e antirusso.
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