di Giulio Chinappi
da https://giuliochinappi.wordpress.com
Le relazioni tra Cina e Vietnam hanno radici profonde, segnate da conflitti storici e cooperazione. Oggi i due Paesi affrontano tensioni nel Mar Cinese Meridionale, ma cercano di superarle attraverso il dialogo e la promozione della cooperazione economica e diplomatica.
Le relazioni tra Cina e Vietnam hanno radici profonde che affondano nella storia antica. Durante il periodo della dinastia Han, circa 2000 anni fa, la Cina esercitava un’influenza significativa sul Vietnam, sia attraverso il dominio diretto sia attraverso l’influenza culturale. Questa influenza si manifestò nella diffusione del confucianesimo, del buddismo e di vari aspetti della cultura cinese in Vietnam, inclusi il sistema di scrittura e le pratiche amministrative.
In questa fase storica, il Vietnam ha combattuto strenuamente per mantenere la propria indipendenza, raggiunta nell’anno 938 dopo la vittoria della battaglia del fiume Bạch Đằng, quando il generale vietnamita Ngô Quyền sconfisse le forze cinesi, segnando la fine del dominio cinese diretto. In seguito a questa vittoria, il generale divenne il primo re della breve dinastia Ngô.
Altre fonti di tensione tra Vietnam e Cina emersero nel periodo della guerra fredda, nonostante entrambi i Paesi fossero guidati dal Partito Comunista, differenze ideologiche e rivalità regionali portarono a tensioni significative, culminate nella breve ma intensa guerra sino-vietnamita del 1979, un conflitto armato che lasciò un’impronta duratura sulle relazioni bilaterali.
Oggi, le principali fonti di tensione derivano dalla questione del Mar Cinese Meridionale (o Mare Orientale, secondo la nomenclatura vietnamita). Entrambi i Paesi rivendicano sovranità su varie isole e zone marittime ricche di risorse, in particolare gli arcipelaghi delle isole Spratly e Paracelso, portando ad un crescente militarismo nella regione, dovuto soprattutto all’utilizzo delle Filippine, altro Paese coinvolto nelle dispute, da parte degli Stati Uniti per destabilizzare la regione e indebolire la Cina.
Al contrario delle azioni provocatorie messe in atto dalle Filippine, i governi di Cina e Vietnam hanno cercato di gestire queste controversie attraverso il dialogo e la diplomazia, evitando l’escalation militare e propendendo per il mantenimento dello status quo, senza per questo rinunciare alle rispettive posizioni ufficiali. Lo scorso 23 maggio, Đoàn Khắc Việt, viceportavoce del Ministero degli Esteri vietnamita, ha ribadito che il Vietnam ha una base legale completa e ampie prove storiche per affermare la sua sovranità sulle isole Hoàng Sa (Paracelso) e Trường Sa (Spratly) in conformità con il diritto internazionale, così come la sovranità, i diritti sovrani e la giurisdizione sulle zone marittime stabilite secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 1982 (UNCLOS 1982). Inoltre, il diplomatico ha affermato che il Vietnam è sempre risoluto e persistente nel proteggere la sovranità, i diritti sovrani e la giurisdizione del Vietnam nelle zone marittime, nonché gli interessi legali e legittimi dei cittadini vietnamiti.
Nonostante questo, Vietnam e Cina hanno dimostrato di saper mettere da parte le divergenze per concentrare i propri sforzi sulla cooperazione economica, divenendo rispettivi partner commerciali di primaria importanza, al punto che il commercio bilaterale ha quasi raggiunto i 172 miliardi di dollari l’anno scorso. Questa interdipendenza economica è stata rafforzata dalla Belt and Road Initiative (BRI) cinese, che ha visto la Cina finanziare e costruire numerose infrastrutture in Vietnam, migliorando le infrastrutture di collegamento tra i due Paesi e favorendo lo sviluppo economico regionale nel suo complesso.
Di recente, Vietnam e Cina hanno tenuto un incontro per lo sviluppo dell’economia verde e dell’economia digitale nei rispettivi Paesi, presieduto dal Primo Ministro vietnamita Phạm Minh Chính. Secondo il capo del governo, l’incontro, il primo del suo genere, “mira a concretizzare le percezioni di alto livello raggiunte dal Segretario Generale del Partito Nguyễn Phú Trọng e dal Segretario Generale del Partito e Presidente della Cina Xi Jinping, i quali hanno concordato di costruire la comunità Vietnam-Cina con un futuro condiviso” e “dimostra anche l’importanza che il governo vietnamita attribuisce alle imprese cinesi e il suo sostegno agli investitori stranieri, compresi quelli cinesi”.
Il Primo Ministro Phạm Minh Chính ha informato i partecipanti sulla situazione socio-economica del Vietnam, nonché sulle orientazioni per l’attrazione degli investimenti esteri, affermando che il Paese si aspetta di attrarre investimenti di qualità dalla Cina. Ha inoltre suggerito alle aziende cinesi di trasferire tecnologie al Vietnam, aiutare il Paese a migliorare la qualità del personale, aumentare la capacità amministrativa e creare istituzioni, e assistere i loro omologhi vietnamiti a entrare nelle catene del valore e di fornitura regionali e globali, in particolare nei settori in cui il Vietnam ha potenziale.
Dal punto di vista diplomatico, infine, il Vietnam ha ribadito la propria adesione alla politica di “una sola Cina”, riconoscendo Taiwan come parte inseparabile del territorio cinese. A tal proposito, Phạm Thu Hằng, portavoce del Ministero degli Affari Esteri, ha affermato che il Vietnam rispetta il principio della non interferenza negli affari interni reciproci e crede che mantenere la pace, la stabilità e la cooperazione nello Stretto di Taiwan sia cruciale per la regione e il mondo. Ha poi ricordato che il Vietnam ha mantenuto e sviluppato relazioni con Taiwan in vari settori come economia, commercio, investimenti, scienza e tecnologia, cultura ed educazione, senza mai stabilire relazioni diplomatiche con l’isola cinese.
Se dunque le relazioni tra Cina e Vietnam sono complesse e multisfaccettate, caratterizzate da una ricca storia che ha visto un alternarsi di fasi di conflitto e di cooperazione, oggi, mentre entrambe le nazioni navigano le sfide geopolitiche e sfruttano le opportunità economiche, il loro rapporto continua a evolversi verso una coesistenza pacifica e la costruzione di una comunità Vietnam-Cina con un futuro condiviso. In questo modo, Cina e Vietnam potranno costruire un rapporto stabile e vantaggioso per entrambe le nazioni, contribuendo al contempo alla pace e alla stabilità della regione asiatica nel suo complesso.
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