TUTTI I PALESTINESI NEL SINAI

di Andrea Pucciowww.occhisulmondo.info

Un documento dell’intelligence israeliana prevede di spostare con le buone o le cattive tutti i palestinesi residenti a Gaza nel Sinai egiziano ma il governo del Cairo non è d’accordo.

Secondo quanto pubblicato da AP il ministero dell’intelligence israeliano ha elaborato un piano per il trasferimento dei 2,3 milioni di residenti della Striscia di Gaza nella penisola del Sinai in Egitto. Un documento che pianifica come spostare l’intera popolazione della striscia di Gaza in Egitto e mettere così la parola fine alla possibilità, anche se remota, di uno stato palestinese indipendente.

Nel documento, datato 13 ottobre, vengono prese in esame tre ipotesi per spostare la popolazione dalla striscia di Gaza ma la più accreditata è quella che prevederebbe di spostare i residenti civili di Gaza in tendopoli situate nel nord della penisola per poi costruire città permanenti nella regione e stabilire un corridoio umanitario.

Ma questo piano non vede l’appoggio del governo egiziano preoccupato dall’enorme quantità di profughi che dovrebbero risiedere nel suo paese. Per cercare di convincerlo Israele avrebbe proposto di cancellare, attraverso la Banca Mondiale, una porzione significativa del debito dell’Egitto, scrive Rai News il 1’ novembre.

Ma, Abdel Fattah al-Sisi sarebbe però contrario e avrebbe invece proposto che Israele trasferisca i palestinesi di Gaza nel Negev. Ma il premier israeliano Benyamin Netanyhau, secondo il sito Ynet, starebbe cercando di convincere leader stranieri a far pressioni sull’Egitto per accettare l’opzione Sinai.

L’Egitto è preoccupato che l’accoglienza dei palestinesi in fuga da Gaza potrebbe aumentare i problemi di sicurezza, soprattutto nel nord del Sinai.

insieme alla Banca Mondiale anche l’Unione Europea avrebbe intenzione di aiutare economicamente il governo egiziano se accettasse di ricevere tutti i palestinesi sul suo territorio.

Ansa scrive il 16 novembre che “L’Unione Europea si offre di sostenere l’Egitto per un importo di 9 miliardi di euro (quasi 10 miliardi di dollari) nel contesto della crisi Israele-Hamas”, citando Asharq business, agenzia in lingua araba partner di Bloomberg con base a Riad e una sede al Cairo.

Il sostegno europeo mira chiaramente a convincere il governo egiziano ad accettare il progetto di deportazione israeliano.

Insomma con un pugno di dollari la Banca Mondiale e l’unione Europea stanno cercando di comprare l’Egitto. Stanno appoggiando la soluzione finale progettata da Tel Aviv per il popolo palestinese.

Se poi consideriamo il fatto che adesso il governo israeliano ha comunicato ai profughi palestinesi fuggiti dalla parte nord della striscia di Gaza che si trovano al sud che devono andarsene anche di lì allora si capisce che il piano di Tel Aviv è in piena esecuzione. Basta convincere l’Egitto ed il gioco è fatto.

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