L’Unione Africana condanna l’omicidio di George Floyd

filospinato usada https://www.lantidiplomatico.it

L’Unione Africana ha dichiarato che la recente morte di un uomo nero disarmato negli Stati Uniti equivale a un omicidio.

Il presidente della Commissione Moussa Faki Mahamat “condanna fermamente l’omicidio di George Floyd avvenuto negli Stati Uniti d’America per mano delle forze dell’ordine e desidera estendere le sue più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari”, si legge nella dichiarazione diffusa dall’Unione Africana.

“Richiamando la storica Risoluzione dell’Organizzazione per l’unità africana (OUA) sulla discriminazione razziale negli Stati Uniti d’America fatta dai Capi di Stato e di governo africani, alla prima riunione dell’Assemblea dell’OUA tenutasi al Cairo, in Egitto, dal 17 al 24 luglio 1964, il Presidente della Commissione dell’Unione Africana ribadisce fermamente il rifiuto dell’Unione Africana delle continue pratiche discriminatorie nei confronti dei cittadini neri degli Stati Uniti d’America”, ha aggiunto la nota.

Moussa Faki ha inoltre esortato le autorità degli Stati Uniti d’America a intensificare gli sforzi per garantire la totale eliminazione di tutte le forme di discriminazione basate sulla razza o l’origine etnica.

Floyd, 46 anni, è stato arrestato lunedì a Minneapolis, Minnesota, dopo aver tentato – secondo quanto è stato riportato – di utilizzare una banconota da $ 20 contraffatta in un negozio locale.

Le riprese video lo hanno mostrato ammanettato e collaboratore.

Ma la polizia afferma abbia fatto resistenza all’arresto. Uno degli ufficiali gli ha stretto il collo con un ginocchio, nonostante Floyd ripetesse: “Non riesco a respirare”.

Poco dopo, Floyd perde conoscenza, ma l’ufficiale mantiene la sua posizione sull’uomo.

Floyd poco dopo essere stato portato in ospedale è morto.

Le proteste contro la brutalità della polizia sono scoppiate in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Minneapolis, aumentando ulteriormente quando il procuratore locale Mike Freeman ha dichiarato che non si sarebbe “affrettato” per accusare i quattro ufficiali coinvolti.