Le ricette del capitalismo trascinano 52mila persone a sopravvivere in rifugi a New York

di Erman Dovis

poverty newyorkMigliaia di persone vivono a New York in rifugi per senzatetto, tra cui 22 mila bambini, secondo alcuni organi di informazione statunitensi.

Il problema dei cosiddetti homeless (senzatetto) è stato affrontato sabato 14 dicembre in un articolo del New York Times, che sottolinea come il fenomeno in aumento è il risultato delle misure neoliberali assunte da governi municipali, statali e federali.

La crisi capitalista ha portato un numero record di famiglie in rifugi per senzatetto, spesso non bene illuminati ed inospitali, dai quali è difficile, se non impossibile, andar via, segnala l’articolo, affermando che questa è una delle principali sfide che attende il neo-sindaco eletto, William De Blasio.


Il New York Times aggiunge inoltre che ci sarebbero più di 52mila persone che vivono in suddetti rifugi, secondo dati ufficiali, ma migliaia di persone vivono nelle gallerie, stazioni ferroviarie, sotto i ponti, e questo non consentirebbe una stima realistica, secondo le organizzazioni umanitarie citate nell’articolo.

Una delle tragedie che si nascondono dietro questi numeri è stato il tema centrale di una serie di cinque articoli, intitolato “Bambini invisibili” della giornalista Andrea Elliott, che ha descritto le condizioni strazianti di Dasani, una ragazzina di 12 anni che ha vissuto per tre anni in un rifugio per senzatetto di Brooklyn.

La pubblicazione dice inoltre che nel 2004 si è conclusa la politica di destinare parte dei fondi comunali per appartamenti di edilizia residenziale pubblica per le famiglie che non hanno una casa e vivono situazioni di indigenza in rifugi di emergenza.

La decisione di tagliare fondi federali da destinare alle esigenze abitative per persone a basso reddito, è stata motivata dalle autorità e dai politici in carica dal fatto che questi fondi spingevano i cittadini a dichiararsi senzatetto per ottenere abitazioni più confortevoli. 

L’articolo considera un buon inizio la decisione del nuovo sindaco Di Blasio di ripristinare alcuni fondi, però è necessario molto più denaro per coprire tutto il programma di sovvenzioni, così come per i servizi che proteggono i poveri dagli sfratti. 

L’Organizzazione “Homelessness Counts” ha pubblicato un ampio studio nel 2005 in cui si sottolinea come Alaska, California, Colorado, Hawaii e Idaho erano gli stati con maggior numero di senzatetto pro capite, mentre un numero molto alto si registrava anche in Nevada, Rhode Island, Oregon e Stato di Washington. 

Tuttavia, i dati sono sopra questo problema sono imprecisi a livello nazionale, e, secondo gli esperti, una stima al ribasso è un errore che avrà un impatto significativo sulle future destinazioni di fondi per i servizi sociali.

Un esempio in tal senso è una informativa in cui si segnalava che 744 mila persone sono rimaste senza casa nel gennaio del 2005 nel paese, mentre un’altra ne segnalava 3,5 milioni, e questa forbice crea un eccessivo margine di errore nella valutazione dei casi.

Fonte: http://www.librered.net/?p=31057