Redazione La Cina Rossa
La guerra fredda non è finita, nella strategia dell’amministrazione Obama e dei circoli dirigenti dell’imperialismo statunitense.
Agli inizi di ottobre dell’anno in corso, infatti, la NASA – l’ente aereospaziale statale degli USA – aveva annunciato che a tutti gli scienziati cinesi non sarebbe stato permesso di partecipare a un convegno scientifico internazionale da tempo in programma in California, dal 4 all’8 novembre.
Subito è scattata la reazione internazionale di condanna e rispetto alla decisione presa dalla NASA, anche da parte di alcuni scienziati occidentali che hanno minacciato il boicottaggio dell’incontro californiano, costringendo i vertici dell’ente aereospaziale USA a difendere affannosamente il loro veto ignobile contro esperti cinesi.
Ma rimane il fatto eclatante che essi non hanno agito autonomamente, ma viceversa seguendo (forse con troppo zelo…) una legge approvata dagli organismi legislativi statunitensi nel corso del 2013, la quale vieta esplicitamente alla NASA di usare fondi e risorse economiche al fine di “lavorare bilateralmente in qualunque modo con la Cina o con ogni azienda posseduta dalla Cina”, come ha ricordato anche Frank Wolf, responsabile della commissione legislativa USA addetta al commercio, giustizia (quale giustizia?) e scienza.
Una legge statale degna del peggior periodo maccartista vissuto dalla “democrazia” statunitense tra il 1947 e il 1959, che tra l’altro cerca inutilmente di colpire una Cina Popolare che già ora ha superato la NASA per livello qualitativo di azione rispetto al decisivo – sia sul piano tecnologico che geopolitico – settore aereospaziale, nelle sue azioni civili e non belliche.
Più che giustamente, pertanto, il compagno Gong Li – direttore dell’Istituto di Studi Strategici Internazionali della scuola di partito del Partito Comunista Cinese – ha fatto notare che visto che il centro di gravità della conferenza in California è ben lontano dalla Terra e riguarda il sistema stellare, le “preoccupazioni” USA rispetto alla presenza di esperti cinesi sul suolo americano risultano simbolo di “una mentalità da guerra fredda. Gli USA avevano preso azioni simili contro l’ex Unione Sovietica durante il periodo della Guerra Fredda”, ha sottolineato il dirigente cinese, mentre a suo (corretto) avviso il divieto USA mostra che “Washington è preoccupata rispetto al veloce sviluppo cinese, specialmente nel campo della tecnologia spaziale”.
Fonte: “China hits at NASA’s conference ban”, in english.peopledaily.com.cn, 14 ottobre 2013