Diritti umani: Pechino risponde a Washington. Una lettura consigliata

usa clochard bandieradi Diego Angelo Bertozzi
per Marx21.it

Ogni anno il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti pubblica un rapporto sullo stato dei diritti umani nel Mondo, sorvolando puntualmente sulla propria preoccupante situazione interna. Fortunatamente non tutti sono ancora disposti a subire in silenzio l’irrevocabile giudizio e l’imposizione di una concezione assai ristretta dei diritti in oggetto; c’è chi replica ad una operazione politica che ha il chiaro compito di delegittimare Paesi considerati avversari od ostacoli allo spiegamento del disegno di dominio imperiale.

Da qualche anno a questa parte, l’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, basandosi su fonti statunitensi, stende un proprio rapporto che racconta un quadro desolante, in continuo peggioramento, della situazione dei diritti umani nel Paese che da secoli si arroga l’imperiale diritto di esportare civiltà e democrazia. Un rapporto che va letto in ogni suo paragrafo anche perché ha il merito di ampliare l’orizzonte di valutazione trattando come violazioni dei diritti umani anche le guerre di aggressione, i bombardamenti indiscriminati, la povertà, il razzismo, la diffusione di armi da fuoco.

Per non parlare della sistematica violenza delle forze dell’ordine (965 morti nel 2015), del vero e proprio universo concentrazionario che produce centinaia di morti sospette nelle carceri e continui abusi sessuali (anche su detenuti considerati malati di mente), e del dominio economico dello lobbies che svuotano di ogni contenuto reale la tanto lodata democrazia statunitense.

Dati spaventosi, ripeto, tra i quali va ricordato anche quello sulla “insicurezza alimentare” che coinvolge un quinto dei bambini statunitensi. Sul Potomac c’è sempre meno da esportare e sempre più da riflettere.

Questo il link al dettagliato rapporto in lingua inglese
http://usa.chinadaily.com.cn/opinion/2016-04/15/content_24557962.htm