Sfide comuni e fiducia nel futuro – I messaggi augurali di Xi Jinping e Mattarella

riceviamo e pubblichiamo

di Fabio Massimo Parenti

Il discorso di fine anno del presidente Xi Jinping è cominciato con un riferimento al XX Congresso del Partito Comunista Cinese: evento di grande importanza per tutto il Paese, in quanto momento cardine per comunicare le traiettorie future dello sviluppo della nazione cinese.

Ripercorrendo le principali tappe del 2022, Xi ha inoltre ricordato la capacità della Cina di mantenere la sua posizione di seconda economia mondiale, con un PIL superiore ai 120.000 miliardi di RMB, sottolineando in particolare l’importanza dell’autosufficienza alimentare in un contesto di crisi mondiale.

“L’economia cinese ha una forte resilienza, un enorme potenziale e sufficiente vitalità, e le sue fondamenta, in una prospettiva positiva e a lungo termine, non sono cambiate”… Se continueremo ad avere piena fiducia ed avanzeremo a passi stabili, riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi”.

Durante tutto il suo discorso, il leader del colosso asiatico ha fatto ripetutamente riferimento alla forza e al sacrificio necessari per raggiungere i grandi obiettivi che il Paese si è posto. “La storia è come un lungo fiume ed i grandi eventi sono come le sue onde”, ha detto Xi, aggiungendo: “La Cina di oggi è stata creata da molte persone nel corso delle generazioni attraverso una lotta incessante”. Non è mancata, dunque, una parola di ricordo per l’ex presidente Jiang Zemin, scomparso a novembre.

“La Cina di oggi è un Paese dove i sogni diventano realtà”, ha proseguito Xi, ricordando i successi ottenuti nel 2022, dalle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Pechino al lancio in orbita delle navicelle Shenzhou-13, Shenzhou-14 e Shenzhou-15, che hanno consentito di portare a termine il progetto di costruzione della stazione spaziale cinese, “diventata la nostra casa nello spazio”.

I risultati raggiunti dal Paese in campo economico, scientifico e tecnologico sono anche un volano per migliorare ed incrementare i meccanismi di cooperazione internazionale. “La Cina di oggi è strettamente connessa con il resto del mondo”, ha rimarcato Xi Jinping. “Continueremo a considerare beni preziosi la pace, lo sviluppo e i nostri rapporti di amicizia e partenariato, a stare con fermezza dal lato giusto della storia e del progresso dell’umanità”.

Diversa, chiaramente, la prospettiva con cui il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha trattato la questione della pace, pur giungendo a conclusioni non dissimili. Nelle parole del capo di Stato il tema della crisi ucraina è stato presentato dal punto di vista di un Paese membro dell’Alleanza Atlantica. Le parole di “pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino” partono ovviamente da questa appartenenza strategico-militare dell’Italia. C’è da dire, tuttavia, che tali considerazioni si scontrano con una diversa interpretazione data dalla maggioranza dei cittadini italiani. Questi ultimi, stando ai sondaggi, sostengono la necessità di attenersi all’Articolo 11, il quale stabilisce che “l’Italia ripudia la guerra […] come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Mattarella, ad ogni modo, ricorda che “la pace è fondativa dell’identità europea” e che “fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”, citando anche le richieste di Papa Francesco in tal senso, poco prima di ricordare la morte del Papa emerito Benedetto XVI. “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine”, ha osservato il Presidente della Repubblica, sottolineando: “Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità”.

“La sfida […] è progettare il domani con coraggio”, ha ricordato Mattarella, che poco prima aveva chiarito: “Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi. Sfide globali, sempre. Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale”. Senza dimenticare l’obiettivo più urgente: “Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica”.

L’impegno nell’ambito di istanze di portata globale quali l’emergenza alimentare ed energetica, la lotta alle malattie, il contrasto alla povertà e ai cambiamenti climatici rappresenta senza dubbio il terreno comune sul quale Italia e Cina possono individuare nuovi ed importanti punti di convergenza, a partire dalla fiducia nei giovani.

Sia Mattarella che Xi hanno speso parole di rilievo per le generazioni che nei decenni a venire saranno chiamate a prendere in mano i rispettivi Paesi. “Nella Cina di domani, i giovani saranno portatori di speranza”, ha sottolineato Xi. Il capo di Stato italiano si è addentrato nello specifico di un problema che colpisce ogni anno drammaticamente il Paese: “Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”. “Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra, sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”, ha chiosato Mattarella.

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