Visto da Pechino: le difficili contromosse di Putin in Siria

da www.cinaforum.net

Dopo l’abbattimento in Siria di un suo caccia Su-24 da parte dell’aviazione turca, il presidente russo, Vladimir Putin, ha parlato di una “pugnalata alla schiena sferrata da complici dei terroristi”, una denuncia nei termini più duri possibili di quello che Ankara rivendica come un atto compiuto “seguendo le regole d’ingaggio”, perché il caccia impegnato nei bombardamenti delle forze anti-Assad avrebbe violato il suo spazio aereo.

Il Global Times ritiene che ci troviamo di fronte a “uno dei momenti più critici dalla fine della Guerra fredda” anche perché “è la prima volta che la Russia ha subito una perdita così pesante”. E, nella necessità di rispondere alla mossa del governo Erdogan, Putin – secondo il quotidiano cinese – “ha di fronte una scelta più difficile di quella compiuta con l’annessione della Crimea“. In questo momento infatti sono in gioco il “prestigio personale” del leader del Cremlino e “l’immagine decisa della Russia”.

Secondo il giornale del gruppo del Quotidiano del popolo, “Mosca può reagire contro la Turchia in molti modi, ma ciò significherebbe affrontare un confronto con la NATO (di cui la Turchia è membro, ndr) in stile Guerra fredda“.

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